Patrimonio culturale, cibo e formazione: sono i tre settori su cui un gruppo riunito da Talent Garden si è concentrato per ideare proposte da sottoporre al governo. C’è ancora del tempo prima della presentazione ufficiale del programma che spiega come l’Italia intende spendere i soldi del Recovery Fund, ma il dibattito è acceso da settimane. Ciò che sappiamo è che i 209 miliardi di euro in arrivo a partire dal 2021 dovranno essere investiti in ambiti come il digitale, la sanità, l’economia green. Nuovi stimoli sono arrivati dall’evento Next generation the italian innovation society, organizzato per trovare nuove idee che irrobustissero la discussione. L’obiettivo era quello di identificare le principali azioni per generare, tramite le tecnologie innovative, delle concrete ricadute sull’economia del Paese.
La ricerca e il dibattito hanno prodotto un documento che raggruppa dieci punti che il mondo dell’innovazione chiede al governo di considerare per potenziare gli investimenti.
Il patrimonio culturale
Il primo riguarda proprio la riscoperta del nostro patrimonio culturale. L’esempio proposto è quello dell’esperienza di WonderGrottole. Grottole è un paese in provincia di Matera che in un mese ha raccolto l’interesse di 280mila persone da più di 50 Paesi nel mondo. Proprio perché in Italia ci sono numerosi borghi di questo tipo, l’idea è quella di replicare il progetto così da permettere la rinascita di molti luoghi, generando un indotto economico, lavorativo, di visibilità. Per farlo dovrebbero nascere strumenti come un portale web, l’interazione in loco, l’utilizzo dei social network. Il patrimonio culturale ha bisogno, secondo quanto detto all’evento, di ulteriori competenze, di sperimentazione, di talenti che abbiano idee da investire e sempre nuove proposte. Le idee imprenditoriali unite alle nuove tecnologie sono infatti un’opportunità di crescita economica, incentivare l’incontro con i giovani è importante in questa fase, dal momento che menti fresche sono capaci di dare un contributo nuovo.
La formazione
In questo settore si vuole incentivare un portale di condivisione delle migliori esperienze dell’ambito della formazione, così da permettere agli insegnanti di confrontarsi sulla didattica utilizzata in aula. A tutti gli effetti, si parla di uno scambio delle migliori esperienze. C’è anche il tema della distanza geografica, fisica ma anche di reddito, genere e cultura, che costituisce una barriera all’accesso, per molti giovani, a una formazione completa e di livello. Una proposta, dunque, è quella di incentivare le aziende del mondo tecnologico affinché adottino una scuola professionale di periferia, per sviluppare programmi di orientamento per gli studenti. Un’altra proposta è quella di potenziare i programmi per gli studenti degli ultimi anni di superiori, che spesso non conoscono il mondo del lavoro. Il fine è quello di orientare le loro scelte rendendoli consapevoli dei possibili percorsi lavorativi confrontandosi con professionisti. Dove? Sempre su una piattaforma online dove gli studenti possono interagire con i professionisti che mettono gratuitamente a disposizione le loro competenze.
Cibo
Per questo settore sono state avanzate quattro proposte. Una quella di agire sui prodotti grazie a tecnologie di food science per accrescere la qualità e ridurre gli sprechi. Si potrebbe poi incrementare il sistema agroindustriale con modelli data-driven e tecniche di produzione sempre nuove, incentivando lo sviluppo e l’applicazione di modelli agronomici predittivi. In questo campo la tecnologia e l’intelligenza artificiale possono portare ad un risparmio idrico fino al 90% e a proteggere il raccolto da fenomeni climatici estremi. Per rendere i prodotti di qualità accessibili a un maggior numero di persone sarebbe opportuno affiancare alla filiera il mondo del foodtech, così da dare vita a un modello di economia circolare. L’ultimo punto della proposta approfondisce il concetto di lotta allo spreco. Si punta allo sviluppo di un’economia circolare che sia capace di sviluppare nuovi settori di mercato e rendere maggiormente efficienti quelli già esistenti, utilizzando gli scarti di produzione del settore per creare nuovi prodotti che possono avere un nuovo mercato.
Costanza Falco
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