La natura è affascinante ed efficiente, ma dobbiamo andare oltre. Questa è la sintesi del pensiero di Gary Moore e del suo gruppo di ricerca all’Arizona State University che sta svolgendo ricerche sui catalizzatori del futuro. Le condizioni dove operano i catalizzatori enzimatici presenti nelle cellule, animali o vegetali, non sono replicabili, entrano in gioco molecole complesse, con strutture tridimensionali particolari che operano a temperatura costante e pressione atmosferica.
La fonte di ispirazione, per Moore e il suo team, rimane la natura, ma l’obiettivo è ambizioso: produrre catalizzatori chimici in grado di operare in modo efficiente per ridurre l’impatto ambientale dei processi dell’industria chimica, in particolare per produrre nuovi tipi di combustibili neutri o privi di carbonio.
La ricerca si è concentrata sullo studio della fotosintesi e la possibilità di ricrearle in modo artificiale, ma con una efficienza maggiore, perché una foglia converte solo l’1% dell’energia solare che la investe, ma per i fabbisogni energetici dell’umanità questa percentuale deve essere superiore. I nuovi dispositivi fotoelettrosintetici devono unire l’attuale tecnologia fotovoltaica con nuovi materiali catalitici, così da aumentare l’efficienza e utilizzare l’energia solare per alimentare delle reazioni chimiche non spontanee e riuscire a produrre idrogeno dall’acqua o ridurre la CO2 e trasformala in metano, combustibili liquidi o altre sostanze utili all’industria.
La ricerca per lo sviluppo di nuovi materiali catalitici è fondamentale per riuscire a creare un futuro dove i processi di produzione energetica siano sostenibili e meno impattanti sull’ambiente.
Pannello solare – Foto di Bruno/Germany da Pixabay
Leave A Reply