Un progetto innovativo
In un momento in cui tutti siamo chiamati ad aiutare a fronteggiare l’emergenza Covid-19, l’azienda tech Blockchain Italia S.r.l. ha lanciato l’iniziativa ItalianWonders per raccogliere fondi a sostegno della valorizzazione dei beni culturali del territorio italiano. Si tratta di un’iniziativa realizzata in collaborazione con l’associazione Italia4Blockchain ed il sindacato FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), volta ad aiutare i comuni in difficoltà e i luoghi d’arte colpiti dalla pandemia.
Che cos’è ItalianWonders
ItalianWonders è un progetto digitale senza scopo di lucro, ideato per coniugare il patrimonio artistico e storico italiano con la tecnologia blockchain. La piattaforma digitalizza il Patrimonio culturale ed artistico italiano, ricreando sulla blockchain di Ethereum opere d’arte ed architettura in una forma digitale particolare denominata “token”, come francobolli digitali o ad oggetti digitali da collezione. I token vengono poi scambiati nel web assumendo valore in quanto unici, non duplicabili e di numero limitato.
Disponibili sul sito www.italianwonders.io, già oltre novanta token rappresentanti alcune delle opere più iconiche dello Stivale, ItalianWonders è un’iniziativa completamente open e spera di rivolgersi a tutti i luoghi d’arte italiani, come musei e gallerie d’arte, e ad artisti e creativi con la speranza di far crescere il valore artistico del progetto e diffondere la cultura dell’innovazione in uno dei settori più strategici italiani.
Una raccolta fondi aperta a tutti
Chiunque potrà contribuire raccolta fondi. Il ricavato ottenuto dalla vendita sarà inoltre volontariamente devoluto ai comuni in base all’appartenenza territoriale e simbolica della singola opera d’arte e/o monumento.
“Nell’attesa di poter tornare a visitare quei luoghi che oggi, purtroppo, sono irraggiungibili” – spiega il Founder e CEO di Blockchain Italia srl, Pietro Azzara. “Collegandosi al sito, ogni cittadino può supportare e far suo il luogo che gli sta più a cuore. Speriamo di coinvolgere più artisti e stakeholders, anche all’estero, per mostrare che possiamo prenderci cura, anche a distanza, dei luoghi simbolo della nostra cultura”, afferma.
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