Dopo uno slittamento di due mesi, da oggi 9 novembre è possibile richiedere il bonus per acquistare pc, tablet e tutti i dispositivi utili specie nei casi di didattica distanza o didattica digitale integrata, dunque mista. Proprio come i bonus per le biciclette, i monopattini e i mezzi per la mobilità ecologica, è stata prevista una data a partire dalla quale fare domanda. Tuttavia non si trattadi un click day, gli utenti devono contattare direttamente gli operatori per accedere alle offerte e i bonus sono erogati in due fasi: nella prima ne possono usufruire le famiglie con reddito ISEE inferiore a 20mila euro, nella seconda sarà esteso anche alle famiglie con ISEE fino a 50 mila euro.
Fondi regionali per ridurre il “digital divide”
L’obiettivo del ministero per l’Innovazione tecnologica è proprio quello di ridurre il digital divide, come auspicato anche dall’Europa. Dopo il via libera dalla Commissaria Ue alla concorrenza, MargretheVestager, il Governo ha proceduto a siglare i decreti per sbloccare i primi 85 milioni di euro stanziati per la prima fase, che ha come destinatarie 170mila famiglie.Il bonus varia da 200 a 500 euro a seconda della fascia di reddito, con queste modalità: bonus da 500 euro (200 euro per la connettività, 300 per dispositivi tecnologici) per le famiglie fino a 20mila di ISEE e da 200 euro (per la sola connettività ad almeno 30 Mbps, ossia una velocità di scaricamento dati di 30 megabit al secondo) con ISEE fino a 50mila euro e con il vincolo di un contratto di durata non inferiore a 12 mesi.
L’errore dei comuni esclusi
A sollevare le prime polemiche è stato un manuale operativo pubblicato da Infratel, la piattaforma scelta del Governo per gestire l’operazione, secondo cui alcuni comuni sarebbero esclusi dal finanziamento. Nell’art.3 comma 7 del decreto attuativo del ministero dello Sviluppo Economico si afferma che “i contributi potranno essere erogati anche tenendo conto di situazioni specifiche di singole regioni, correlate a condizioni più svantaggiate di determinate aree territoriali, sulla base di apposite convenzioni da stipulare con le regioni”. È un passaggio che lascia incertezze sulla reale estensione del bonus a tutto il territorio nazionale. È stata invece Infratel a chiarire che “nelle sole regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Toscana, e su esplicita richiesta di queste regioni, la misura sarà applicabile solo a utenze localizzate in alcuni comuni”. Tuttavia per conoscere l’elenco delle località ammesse e escluse occorre aspettare una comunicazione ufficiale.
Bonus internet anche per le imprese e a scuola
Per rendere più agevoli le connessioni internet, il Governo ha pensato di ampliare la manovra, estendendo l’incentivo anche alle imprese che vogliano dotarsi di una rete internet veloce. In questo caso il bonus cambia da 500 euro, per connettività ad almeno 30 Mbps, fino a 2.000 euro per chi invece si doterà di sistemi in grado di connettere fino a 1 Gbits, con la fibra.
Oltreai fondi devoluti all’acquisto di device durante la pandemia e gestiti dai singoli istituti scolastici per gli studenti meno abbienti, il ministero dell’Innovazione ha annunciato anche 400 milioni per il Piano Scuola, con l’obiettivo di attivare la banda larga anche in circa 32mila istituti in tutto il Paese.
Costanza Falco
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