E’ uno degli argomenti di cui si è parlato più approfonditamente durante l’emergenza Coronavirus: come salvaguardare contemporaneamente le imprese e i loro dipendenti in un momento in cui girano pochi soldi e il lavoro è sospeso o comunque fortemente limitato dalle circostanze?
Non sfugge a questa domanda il mondo del calcio, nemmeno le maggiori leghe europee dove circolano milioni di milioni di euro. I calciatori fanno parte di una delle categorie di lavoratori impossibilitata a riprendere l’attività o a usufruire dello smart working. Gli stessi club, vista l’emergenza, hanno perso gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti delle partite e da gran parte del merchandising. Inevitabilmente sorge un problema stipendi di difficile soluzione, trattandosi di importi di grande valore.
Nelle ultime settimane le leghe di ogni paese stanno cercando di arrivare a una decisione comune che accontenti tutte le parti coinvolte. Andiamo a vedere cos’hanno deciso le leghe dei 5 maggiori campionati europei.
Italia, Serie A
In Italia è notizia recente la delibera della Lega Serie A, votata all’unanimità, di tagliare gli stipendi dei calciatori di 1/3 nel caso la stagione sportiva non dovesse riprendere, di 1/6 se invece si giocassero le restanti partite. Queste linee guida non sono vincolanti e ogni squadra deciderà autonomamente. La Juventus si è infatti già accordata con i giocatori per non pagare le mensilità da marzo a giugno, promettendo però di recuperarne parte nelle successive buste paga. L’Assocalciatori si è già detta contraria alla proposta della Lega usando anche parole forti, lasciando intendere che non sarà facile raggiungere un’intesa.
Inghilterra, Premier League
In Inghilterra attualmente è scontro tra lega e calciatori: la Football Association ha approvato la decurtazione degli stipendi dei giocatori del 30%, oltre alla disposizione di risorse pari a 125 milioni di sterline per i campionati inglesi minori e di 20 milioni per il servizio sanitario nazionale. Proprio su questo punto si oppongono i tesserati dei club di Premier. Accetterebbero la riduzione del 30% dei loro compensi, ma a patto che i soldi non incassati andassero alla sanità pubblica invece che rimanere alli’interno della federazione. Non sarà facile venirne a capo, considerando che finora ognuno rimane sulle sue posizioni.
Spagna, Liga
Anche in terra iberica il clima tra Lega spagnola e AFE, l’Assocalciatori spagnola, è tesissimo. I giocatori propongono un taglio degli stipendi pari al 20%, che diventerebbe del 10% nel caso la stagione sportiva dovesse riprendere; la Liga invece vorrebbe che i giocatori percepissero un importo pari al 60% del loro reddito totale. La situazione normativa in Spagna è diversa rispetto agli altri Paesi che abbiamo trattato: ad occuparsi della questione saranno gli ERTE, un meccanismo che permetterà alle imprese (in questo caso i singoli club) di sospendere i contratti di lavoro e trattare la riduzione dei compensi col singolo lavoratore.
Germania, Bundesliga
In Germania sono i singoli club ad occuparsi delle proposte ai propri giocatori, finora accolte in maniera positiva. I giocatori di Bayern Monaco e Borussia Dortmund, due delle squadre più ricche del campionato tedesco, hanno subito accettato di ridursi lo stipendio del 20%, esteso anche ai dirigenti. Prima di loro Borussia Monchengladbach, Werder Brema e Schalke 04 avevano già deciso di decurtare lo stipendio dei propri tesserati, anche se non sono state rese note le cifre degli accordi. Presto anche il Bayer Leverkusen e presumibilmente gli altri club di Bundesliga intraprenderanno la stessa strada dei colleghi.
Francia, Ligue 1
I tre maggiori club francesi (Paris Saint-Germain, Marsiglia e Lione) avevano già messo in disoccupazione parziale i propri giocatori. Adesso sembra che la Lega Calcio voglia proporre un taglio degli stipendi del 50%, che sarebbe un precedente unico nel suo genere. Al momento non è chiaro cosa ne pensi l’Assocalciatori francese. Nel frattempo comunque la mensilità di marzo è stata pagata interamente da tutti i club della Ligue 1.
Matteo Zoppi
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