Ricostruire meglio» dopo la pandemia e la guerra richiederà decisioni politiche coraggiose, basate su un’analisi solida, una sicura competenza istituzionale e l’esprit de finesse che sono sempre necessari nel gioco di coordinamento dell’Unione europea. Scelte che favoriscano la doppia transizione verde e digitale, combattano il rischio di stagflazione e aumentino il peso dell’Europa nella governance mondiale.
E’ stato il tema dell’incontro che si è tenuto nella sala Congressi di IntesaSanPaolo a Milano per la presentazione del libro “Jean Monnet aveva ragione?” di Marco Buti, Bocconi University Press.
Le tre crisi che hanno colpito l’Europa negli ultimi quindici anni sono state la crisi finanziaria e del debito sovrano, la crisi pandemica e la crisi causata dalla guerra di aggressione della Russia. E se Jean Monnet, uno dei padri dell’Unione europea, affermava che l’Europa sarà forgiata nelle crisi e sarà il risultato delle risposte a tali crisi, Buti sostiene che le politiche europee devono soddisfare il «test di compatibilità di Jean Monnet», ovvero ottemperare con scelte coerenti sul piano economico, istituzionale e politico.
Ne emerge una nuova bussola che aiuta a comprendere le strategie di politica economica dell’Unione e delinea nell’offerta di beni pubblici europei la chiave di volta per favorire la doppia transizione verde e digitale. Abbassare il «tasso di sconto» politico dei policy maker nazionali è la conditio sine qua non per portare a termine un simile compito e superare il test con successo. L.G.
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