TikTok è l’app del momento, in continua ascesa tra i giovani e sempre al top nelle classifiche dei social media nell’ultimo periodo. I bitcoin invece sembravano una rivoluzione in grado di sostituire le valute mondiali, ma per ora si sono rivelate un flop. Ma ecco che proprio TikTok viene in soccorso delle criptovalute in una sorta di joint venture sicuramente bizzarra, però efficace. Il social network di video mordi e fuggi ospita infatti comunità interessate al futuro delle criptovalute. E proprio su Tiktok il Dogecoin ha raddoppiato in poco tempo le sue quotazioni.
Il caso Dogecoin
Dogecoin è una criptovaluta minore nata da una costola di Litecoin. Presente su TikTok come molte altre criptovalute, i video del loro profilo rispetto ai competitor hanno spinto al raddoppio le quotazioni di dogecoin (da 0,002 a 0,005 centesimi di euro), facendo aumentare di conseguenza il volume delle sue transazioni del 2000%. Concepita come una challenge, una sfida ai tiktokers in modo che acquistando dogecoin facessero lievitare il suo valore verso quota 1 dollaro (#dogecointiktokchallange e #dogecointiktokchallenge), la campagna si basava sulla pubblicazione di video virali da parte di alcuni utenti, che mostrando in tempo reale le buone prestazioni della valuta spingevano altri a partecipare, generando l’effetto a cascata tipico dei social. Una prima volta assoluta. Mai una criptovaluta era stata in grado di sfruttare con così tanto successo una campagna social. Neppure i bitcoin sono mai arrivati a tanto. Anzi, si può dire che il social web li abbia persino penalizzati, visto che tra il 2017 e il 2018, in pieno boom, Google e Facebook vietarono le pubblicità legate alle criptovalute contribuendo allo scoppio della bolla.
Una campagna nata altrove
Inoltre è curioso che la campagna che ha fatto schizzare in alto le quotazioni di dogecoin non è stata creata da qualcuno vicino alla sua community, tanto che dall’account @dogecoin di Twitter è partito un alert. “State attenti alle reali motivazioni che spingono le persone a dirvi di comprare dei beni. Nessuno di loro ha competenze in ambito finanziario. Fate la scelta giusta, non prestate attenzione alla Fomo (Fear of missing out, ndr) degli altri o ai tentativi di manipolazione. Siate prudenti, usate il cervello”. A pompare i dogecoin potrebbe essere stato un gruppo di speculatori intenzionati a rivendere le proprie valute al momento giusto, così da guadagnarci. Obiettivo centrato: i video hanno portato a dogecoin persino più fortuna dell’endorsement di Elon Musk, che ad aprile del 2019 twittava. “Dogecoin potrebbe essere la mia criptovaluta preferita. È una figata”. Nonostante la sua autorevolezza, Musk non ha sortito lo stesso effetto di TikTok.
Una tendenza social in crescita
La questione non è di poco conto perché è proprio sui social che a detta degli esperti si agita sottotraccia l’esercito dei futuri investitori in criptovalute. Secondo un rapporto pubblicato del fornitore di indici di settore Stack Funds un cambiamento nei dati demografici degli investitori potrebbe infatti portare presto il prezzo del bitcoin a nuovi livelli. Utilizzando i dati di Coin Dance, un sito specializzato in statistiche sui bitcoin, il rapporto ha rilevato che il 50% degli investitori in bitcoin sono millennial.
“La generazione dei millennial – si legge – sta entrando nell’età di maturità degli investimenti, e da esperti di tecnologia guideranno un cambiamento significativo nella demografia degli investitori, aumentando la propensione all’investimento in bitcoin“. A dare manforte a questa teoria c’è anche un sondaggio della banca d’affari Morgan Stanley, secondo cui oltre l’80% degli investitori millennial vuole farlo in modo socialmente consapevole, cioè preferisce investire il proprio denaro in progetti che abbiano un impatto positivo sul mondo e sulla società. E TikTok, che per ora non ha chiuso le porte alle criptovalute potrebbe essere il social da cui partire per educare i nuovi investitori, puntando soprattutto alla generazione Z, che per ora è sembrata meno sensibile alla seduzione delle valute virtuali. Non è un caso che TheWolf of bitcoin, uno dei mini-influencer del settore, su Instagram debba accontentarsi di poco più di 40mila follower mentre su TikTok ne ha più del doppio e alcuni suoi video superano il milione di visualizzazioni. Anche senza fare balletti.
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