+50% delle scuole italiane dove si insegna il gioco che aiuta a migliorare in matematica e allena la mente
Visita a sorpresa del Ministro Fioramonti allo stand del Bridge, per scoprirne i valori didattici- In Cina è una materia curricolare
In alcune scuole gli insegnanti cedono le loro ore curricolari di matematica o educazione fisica per praticare il bridge in classe
Didacta mette in cartella un mazzo di carte da bridge, sotto lo sguardo del Ministro dell’Istruzione Fioramonti, in visita a sorpresa allo stand. La Federazione Italiana Gioco Bridge, affiliata al Coni dal 1993, celebra con un cadeaux d’eccezione, 25 mila mazzi di carte, il + 50% di istituti che hanno deciso di adottare il bridge in classe. 150 le scuole coinvolte nell’insegnamento del gioco che aiuta a migliorare in matematica e allena la mente.
Gli insegnanti cedono le loro ore curricolari di matematica o educazione fisica alla Federazione per praticare il bridge in classe.
“Il Ministro – racconta Patrizia Azzoni, Consigliere FIGB Responsabile del settore insegnamento, visitando il nostro stand ha dichiarato che sostenere lo sport è una delle sue priorità, quindi speriamo anche noi di beneficiare di questa sua scelta politica, perché il bridge, come sport della mente, porta miglioramenti sia a livello didattico, vedi matematica e logica, sia relazionale”
“In passato – continua Azzoni – il nostro sport ha risentito del fatto che l’apprendimento richiedesse pazienza. Questo pregiudizio è oggi completamente superato grazie a un metodo innovativo, che la FIGB adotta da circa un anno. La ‘lezione zero’ è una sessione di insegnamento di 30, massimo 60 minuti durante la quale ci si siede subito al tavolo. Una lezione semplice e divertente che ha catturato l’attenzione di una platea sconfinata. Grazie alla lezione zero abbiamo portato il Bridge in tutti gli ambienti, dalle scuole elementari all’università, dai villaggi turistici alle case di reclusione, da Fiera Didacta alla Fiera del Levante, riscuotendo sempre grande successo di partecipazione ed ‘engagement’ da parte del pubblico”.
Anche in questa terza edizione della fiera, allo stand la FIGB metterà a disposizione degli insegnanti, delle sessioni di formazione del gioco, mostrando così i benefici per gli alunni e le interazioni con le altre materie: il bridge rafforza le abilità nella concentrazione e nella riflessione logica, ma anche l’apprendimento di un linguaggio convenzionale e di un codice di comunicazione, così come il rispetto del compagno e degli avversari. Gli insegnanti potranno richiedere il bridge in classe nelle loro scuole scrivendo a
Lo sostiene il Presidente della Federazione Italiana Gioco Bridge, Francesco Ferlazzo Natoli. “Come sa chi pratica questo sport da molto tempo (io gioco a Bridge da 40 anni!), il Bridge è in grado di arricchire la vita di una persona sotto molti aspetti: dalla socializzazione, alla prontezza mentale, alla capacità di ragionamento e problem-solving, al networking, che al giorno d’oggi sono un aspetto indispensabile anche della vita lavorativa”.
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