Non solo problemi sanitari. Purtroppo, una pandemia si porta dietro tanti effetti collaterali che vanno ad intaccare gli equilibri, spesso già precari, della nostra società. Soprattutto a livello economico. In Italia, per via della crisi da coronavirus e i conseguenti stop forzati alla maggior parte delle attività commerciali, i nuovi poveri sono oltre un milione. Un numero impressionante di vittime indirette del virus. Un’emergenza nell’emergenza. Per questo è importante che, anche ora che il Covid sembra essere in ritirata, non si fermino invece le azioni di volontariato e di beneficenza. Ora più che mai è il momento di aiutare il prossimo.
L’iniziativa di Emergency
In questo senso si è mossa EMERGENCY. La ONG fondata da Gino Strada infatti ha lanciato il progetto “Nessuno escluso. Neanche chi ora è in difficoltà”, un servizio che prevede la distribuzione gratuita di pacchi alimentari e beni di prima necessità per far fronte alle nuove povertà causate dalla pandemia. A beneficiarne saranno 4 mila nuclei familiari in difficoltà economica tra Roma e Milano. Ogni famiglia riceverà settimanalmente un pacco alimentare secondo il numero di componenti, a cui si aggiungeranno altre due spedizioni, una volta al mese, una con prodotti per la pulizia della casa e una per l’igiene personale.
Verranno inoltre preparati pacchi speciali per bambini, anziani, celiaci, vegetariani e altri bisogni specifici che si dovessero riscontrare. “Secondo una recente analisi, oltre 1 milione di persone non riesce più a provvedere agli acquisti di cibo e beni di prima necessità – ha commentato Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY – si tratta di famiglie numerose, anziani soli, giovani precari, lavoratori di settori gravemente penalizzati dalla crisi. Siamo di fronte ad un’emergenza sociale senza precedenti, che ha reso vulnerabile una nuova categoria di persone, fino ad oggi fuori dai radar dell’aiuto tradizionale e istituzionale. Abbiamo, quindi, deciso di promuovere un nuovo intervento che va oltre il nostro ambito sanitario per aiutare queste persone a far fronte ai propri bisogni in maniera dignitosa, diffondendo un messaggio di solidarietà.”
Volontariato
Nel progetto saranno coinvolti 600 volontari di EMERGENCY in collaborazione con i volontari di associazioni locali presenti nelle due città. I volontari si muoveranno in coppia e avranno un badge identificativo di riconoscimento. Tutti hanno ricevuto una specifica formazione per minimizzare il rischio di contagio per loro e per le persone assistite. Inoltre anche molte aziende hanno voluto partecipare dando un contributo concreto alla causa.
“Durante la Fase uno, EMERGENCY aveva già organizzato in alcune città una rete di consegna di beni di prima necessità a persone in quarantena, malate e over 65 e ha individuato una serie di famiglie per cui l’epidemia non ha rappresentato solo un rischio o un danno alla salute, ma soprattutto un colpo alle proprie capacità di sopravvivenza – spiega Marco Latrecchina, responsabile del progetto – nella sola Milano, grazie alla collaborazione con le Brigate Volontarie per l’emergenza, 400 volontari hanno consegnato più di 4 mila pasti pronti alle fasce più vulnerabili della popolazione, oltre 6 mila spese alimentari e 100 mila mascherine del Comune. Contiamo di proseguire per arrivare a tutti coloro che sono in difficoltà”. Il progetto rimarrà attivo in via sperimentale per una durata di sei mesi.
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