L’esempio di Luxottica tra tamponi e badge di prossimità.
L’Italia ha bisogno di ripartire. Con la fase 2 molte aziende hanno riaperto i battenti e la gente è tornata a uscire, seppur sempre con l’obbligo di mascherina e distanziamento sociale. Il 3 giugno partirà una nuova fase decisiva, un altro step verso il ritorno alla normalità. Gli appelli a non abbassare la guardia però non devono essere ignorati. Il virus è ancora tra noi e non bisogna sottovalutarlo, dimenticandosi di quanto sia pericoloso. Per questo sono importanti i protocolli, soprattutto nelle aziende con tanti dipendenti in cui i rischi sono di conseguenza maggiori. Un esempio virtuoso di cui vale la pena parlare è quello di Luxottica. L’esempio di Luxottica tra tamponi e badge di prossimità.
Il nuovo modello organizzativo
Infatti, Luxottica ha varato un pacchetto di misure straordinarie per guidare, nei prossimi mesi, la transizione verso una nuova normalità lavorativa. Il tutto mettendo al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei clienti ottici e di tutti i consumatori. Sotto il patrocinio scientifico del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova e del Laboratorio di Microbiologia e Virologia Università/Azienda Ospedale di Padova diretti dal professor Andrea Crisanti, l’azienda di Del Vecchio ha varato un nuovo modello di gestione di prevenzione nelle sue sedi di lavoro.
I tamponi…
Il nuovo modello organizzativo mette al centro l’integrazione delle misure di sicurezza e prevenzione passiva sin qui adottate con meccanismi di sorveglianza attiva. Tra cui un innovativo “protocollo tamponi” e un sistema di monitoraggio dinamico del rischio contagio. Luxottica offrirà gratuitamente a tutta la popolazione aziendale tra uffici, stabilimenti e negozi l’opportunità di sottoporsi, in una prima fase su base volontaria, a un tampone per la diagnosi di positività al virus SARS-CoV-2. L’iniziativa, partita l’11 maggio nelle sedi di Agordo e Sedico (Belluno), sarà rivolta a tutti i dipendenti italiani del Gruppo. Ma anche ai loro familiari e, con l’estendersi delle capacità operative nell’esecuzione dei tamponi, anche a determinate comunità locali.
L’azienda si avvarrà di un nuovo Laboratorio Covid-19 diretto dal Prof. Crisanti presso l’Università/Azienda Ospedale di Padova, realizzato con il contributo iniziale di 1,5 milioni di euro della Fondazione Leonardo Del Vecchio e che potrà gestire a regime fino a 40mila tamponi diagnostici al mese. Sviluppata dall’equipe di Crisanti in collaborazione con Luxottica, la nuova piattaforma si alimenterà nel tempo di informazioni rilevanti per individuare in tempo reale. Il tutto nel totale rispetto della privacy dei dipendenti, gli snodi più sensibili della comunità aziendale, da sottoporre eventualmente a test diagnostico.
…e il badge di prossimità
L’azienda lancerà infine nei prossimi giorni nello stabilimento principale di Agordo una nuova sperimentazione. Questa prevede l’adozione di un “badge di prossimità” per aiutare i dipendenti a osservare il distanziamento sociale e per gestire in forma anonima eventuali contatti a rischio. Equipaggiato con un sensore digitale, ma senza alcuna funzione di geolocalizzazione, segnalerà ai dipendenti con un allarme sonoro il superamento della distanza minima di 1,5 metri da eventuali colleghi di lavoro, inviando in modo anonimo il dato di contatto a un database centrale.
Ogni dipendente sarà identificato a sistema da un codice crittografato e genererà nel tempo una propria cronologia di contatti ravvicinati sul luogo di lavoro. Qualora venisse identificato un caso di positività all’interno della popolazione aziendale, tali informazioni potranno permettere di intervenire con tempestività nell’isolare potenziali focolai e sottoporre a nuovo tampone i lavoratori potenzialmente esposti al contagio. Il badge di prossimità integra e potenzia la capacità predittiva del modello di sorveglianza attiva e l’efficacia del protocollo di test.
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