Finisce domenica 3 settembre 2023 la mostra “da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Gallery” alla Pinacoteca Gianni Bellini a Sarnico, sulle sponde del lago d’Iseo, nell’ambito di Bergamo Brescia, Capitale della Cultura . La rassegna propone i capolavori della Johannesburg Art Gallery , aperta al pubblico nel 1910.
Si tratta di 60 opere, tra olii, acquerelli e grafiche, provenienti dalla prestigiosa pinacoteca sudafricana, in grado di ripercorrere ben oltre un secolo di storia dell’arte internazionale, dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti, da Courbet a Corot, da Monet a Degas, da Rossetti a Millais, da Picasso a Bacon, da Lichtenstein a Warhol e molti altri.
L’esposizione è stata curata da Simona Bartolena e da Massimo Rossi, conservatore del museo, prodotta e organizzata da ViDi Cultural, in collaborazione con l’Associazione Il Ponte di Sarnico, con il patrocinio del Comune di Sarnico e ricorda Nelson Mandela, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa.
La mostra ha un’ampia sezione dedicata agli esiti della pittura di fine Ottocento e si apre con quei pittori che scelsero un nuovo approccio al vero in pittura, quali Jean-Baptiste Camille Corot , con un piccolo Paesaggio, Gustave Courbet con lo scorcio della scogliera normanna di Étretat e Jean-François Millet .
La generazione impressionista, introdotta da autori quali Eugéne Boudin e Johan Barthold Jongkind , viene rappresentata da Edgar Degas ( Due ballerine ), Claude Monet ( Primavera ) e Alfred Sisley .
Il percorso prosegue con alcuni protagonisti della scena post-impressionista: Paul Cézanne ( I Bagnanti ), Vincent Van Gogh ( Ritratto di un uomo anziano ), Pierre Bonnard, Edouard Vuillard. Varcando la soglia del Novecento, s’incontrano le opere di due dei maestri più celebrati del secolo: Henri Matisse e Pablo Picasso che aprono alle nuove istanze dell’arte contemporanea, con Ossip Zadkine e altri. Non mancano esponenti della seconda metà del secolo: i britannici Francis Bacon e Henry Moore , ei due protagonisti della pop art americana Robert Lichtenstein e Andy Warhol , di cui si presenta il trittico dedicato a Joseph Beuys. Chiude idealmente la mostra, la sezione che indaga l’arte sviluppata in Sudafrica nel Novecento.
L.G.
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