Dal 2006 il ghiro rientra nella categoria dei mammiferi protetti, predilige gli ambienti ricchi di sottobosco, ma lo possiamo incontrare anche nei parchi delle città o nei pressi di cascine abbandonate.
Appartiene alla classe dei roditori, di cui rappresenta uno degli esemplari più antichi esistenti sulla faccia della Terra. Il suo nome scientifico è Glis glis, non supera i 30 cm di lunghezza ed ha un aspetto molto simile a quello dello scoiattolo. Orecchie piccole e tonde, musino allungato e vibrisse, organi tattili come quelli che ritroviamo nei gatti. Gli occhi sono scuri e i denti incisivi molto aguzzi, grazie ai quali riesce a rosicchiare il cibo. Il corpo è interamente ricoperto da una pelliccia grigiastra, che diventa di colore bianco nella parte del ventre.
La dieta del ghiro, basata essenzialmente su vegetali, varia durante l’arco dell’anno ed è costituita principalmente da castagne, ghiande, nocciole, bacche, frutti di bosco e uova di uccelli; nella stagione autunnale è ghiotto anche di funghi. In autunno l’animale aumenta notevolmente di peso, accumulando così una grande quantità di grasso e vari minerali che gli saranno essenziali per sopravvivere durante il lungo letargo invernale. Non è un letargo continuativo, infatti il ghiro si sveglia periodicamente per poter mangiare quello che ha accumulato nella sua tana. È generalmente un animale notturno: esce all’aria aperta solo dopo il calare del sole, mentre non appena arriva l’alba si rintana. Ecco perché è così difficile incontrarlo. Durante il giorno sta nascosto nelle cavità degli alberi. Da questa sua abitudine di passare le giornate a dormire arrotolato negli anfratti che lui stesso costruisce deriva il soprannome ghiro dedicato alle persone più pigre, che dormono fino a tardi.
Ghiro cade dall’albero per il troppo peso: salvato da un passante
L’episodio curioso successo a Bologna: anche dopo la caduta, l’animale non ha smesso di sonnecchiare. Non è un mistero che esagerare con il cibo favorisca la pennichella post-prandiale. Il roditore è infatti caduto da un albero su cui stava dormendo proprio a causa del suo peso eccessivo, accumulato nei mesi scorsi in preparazione del letargo. Il cittadino che l’ha raccolto dopo il tonfo non ha esitato a consegnarlo ai carabinieri della Stazione di Borgo Panigale. L’animale sembra tra le braccia di Morfeo anche nella foto che gli hanno scattato gli agenti: non ha voluto saperne di aprire gli occhi per essere immortalato.
Costanza Falco
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