Il protagonista di tante cartoline ed il simbolo di una città si rifà il look: a Venezia, Palazzo Ducale si mette a nuovo con un restauro che si preannuncia notevolmente complesso per diversi fattori.
Innanzi tutto, per gli spazi che sono ridotti perché ci si trova di fronte ad uno dei monumenti più ammirati e visitati al mondo: i turisti popolano densamente e quotidianamente tutta piazza San Marco, unica per peculiarità e bellezza.
E poi siamo completamente al cospetto del mare, in ambiente totalmente salmastro e quindi non di facile gestione per i materiali da usare e per gli ancoraggi alle pareti.
Per il restauro dei 134 merli e delle 128 guglie sulla sommità, del¬le cinque finestre gotiche del sottotetto, delle facciate sul¬la Piazzetta e sul Molo e del cortile interno, è stato innalzato un cantiere che lavorerà per portare a compimento di un’immensa opera di restauro.
Quella in corso è la pri¬ma di quattro fasi e riguarda il prospetto fronte bacino identificata come la più difficile perché contigua al ponte della Paglia. ll can¬tiere, poi, procederà, nel corso di due anni di lavoro, per fasi successive.

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I lavori, iniziati dall’angolo sud-est del Palazzo, sono quelli in cui il problema degli ingombri è più pressante: l’occupa¬zione degli spazi, non dovendo ovviamente interferire con la percorribilità verso Riva degli Schiavoni, ha richiesto una soluzione per i ponteggi che partisse da terra, rastremata, anziché una par-tenza tradizionale proprio per non intralciare il passaggio pedonale.
La seconda fase continuerà interessando l’angolo del Palazzo, quello verso il ba¬cino con un intervento più semplice rispetto all’attuale, perché prevederà l’installazione di sole piattaforme elettriche a colonna e quindi più veloci da montare.
Si proseguirà, poi, col pro¬spetto che guarda Piazza San Marco fino alla quarta ed ultima fase che prenderà la corte del Palazzo. L’impresa affidataria dei lavori, Lares, è un nome conosciuto nel settore per l’ottima organizzazione e le mani di velluto nel trattare edifici ed opere di storicità importante.
Come è storico il marchio dei ponteggi utilizzato, Pilosio, che ha scelto una tipologia di materiali particolari dove la rosetta saldata ai montanti verticali ha quattro vie per il fissaggio con angolatura variabile per coprire quasi interamente i 360° portando estrema flessibilità e riducendo considerevolmente le operazio-ni di montaggio e smontaggio.
Questo progetto di restauro – come spiega l’Assessorato ai lavori pubblici – è stato basato sullo studio di informazioni di diverso tipo: alcune derivanti da fonti documentali sui precedenti interventi svolti tra il 2007 e il 2018, altre invece ricavate da una nuova campagna di indagini, invasive e non che hanno permesso di conoscere l’oggetto di intervento riguardo le tecniche esecutive e lo stato di conservazione sia dei materiali originali che dei prodotti ed elementi ammessi.
Silvia Dassie
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