Fare manutenzione operativa alle opere edilizie comincia dall’allestimento di strutture temporanee come i ponteggi al fine di agevolare l’azione delle maestranze e permettendo loro di lavorare in totale sicurezza.
La cronaca ci restituisce fatti incresciosi di cadute da impalcature di materiali con conseguente danneggiamento e, ben peggiore, di episodi negativi verso persone incuranti di seguire le regole imposte dalla legislazione sulla sicurezza o semplicemente per una evidente inesperienza.
La maturità professionale, così come in tutti i settori, richiede un bagaglio importante per scongiurare, in un campo delicato come l’allestimento dei ponteggi, epiloghi negativi.
I ponteggi più accessibili sono le impalcature semplici che anche un lavoratore con poca esperienza riesce a montare: pochi concetti base e molte realtà nel mercato in grado di soddisfarle.
Salendo con le altezze, dove la progettazione deve essere più efficace così come i calcoli strutturali, l’anzianità lavorativa necessaria è paragonabile a 5/8 anni di attività continuativa in quota. Tali professionisti sono pronti a lavorare, per esempio, in un pulvino di un viadotto o nell’allestimento di campanile o di una torre piezometrica.
Proprio azioni complesse come il montaggio di ponteggi sospesi su viadotti richiedono un certo patrimonio di apprendimento alle spalle. Un ponteggiatore formato per questa esperienza deve avere almeno 12/15 anni di pregresso e le realtà pronte ad affrontarlo sono davvero poche.
Gli attori che sono chiamati ad effettuare questi importanti interventi, magari nelle grandi infrastrutture del Paese, devono aver maturato una significativa esperienza, quella con la E maiuscola, forgiata in anni di servizio itinerante per le autovie della penisola. Arrivare a creare un allestimento completo di un viadotto, sicuramente, è possibile se c’è alla base un ponteggio progettato e montato in maniera affidabile in modo tale da agevolare chi va poi ad operarci.
Si tratta del primo step di un lungo cammino che porterà in altezza dove il coefficiente difficoltà-esperienza dovrà alzarsi.
Perché lavorare anche a 100 metri di altezza non possono permetterselo tutti. Ed è per questo che, in queste situazioni, il lavoro comincia da calcoli precisi di un ufficio tecnico che effettua prima attenti sopralluoghi per permettere di ideare la soluzione migliore e sviscerare ogni possibile dubbio tenendo conto del contesto ambientale di inserimento.
L’allestimento, poi, deve essere curato con materiali preventivamente certificati e controllati in sede e montato da professionisti che abbiano almeno 10 anni di esperienza preventiva.
Questo permette di sviluppare delle vere e proprie tecniche di montaggio che diventano dei vademecum da seguire alla precisione: ogni giorno si impara qualcosa, ogni giorno si crea una certezza in più.
Quello che si palesa da questo quadro è che i ponteggiatori non sono tutti uguali: scegliere la maturità di un partner affidabile assicura prima di tutto un lavoro fatto come si deve e, senza dubbio, di dormire sonni tranquilli con la certezza di avere un allestimento garantito.
Silvia Dassie
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