Il “momento hamiltoniano” dell’Europa.
Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, nel 1790 riuscì a trasformare il debito che le 13 colonie avevano accumulato nella lotta per l’indipendenza dal Regno Unito in debito pubblico del nuovo stato federale. Mettendo così le basi per la nascita dei moderni Stati Uniti. Da lì è nata l’espressione “momento hamiltoniano”, che in questi giorni stiamo leggendo spesso per quanto riguarda l’Unione Europea. Dunque si può parlare de il “momento hamiltoniano” dell’Europa.
Il motivo? La proposta di Francia, Germania e Commissione Europea per creare un fondo per il rilancio europeo finanziato con emissioni di debito comune è un punto di svolta nella storia europea. Per la prima volta si parla di mettere sul mercato massicce quantità di debito – cioè di soldi raccolti in prestito dai mercati internazionali – garantito non da singoli stati ma dall’Unione nel suo complesso. Inoltre ci si propone di finanziare almeno una parte di questa emissione con tasse europee. Un’iniziativa economica di carattere rivoluzionario nella storia recente. Che la UE si stia muovendo sempre più verso una Federazione di stati come gli USA?
Le origini del termine
Nel 1790, infatti, quando Hamilton era segretario al Tesoro, gli Stati Uniti erano un paese molto diverso da quello che conosciamo ora. Per farla semplice potremmo dire che le classi dirigenti americane non avevano ancora deciso che paese sarebbero stati. Una vaga confederazione di stati dotati di grande autonomia, oppure uno stato federale, ma con un forte governo centrale?
Hamilton era uno dei più noti esponenti della seconda fazione. Nella sua carriera fece moltissimo per trasformare la confederazione in uno stato dotato di un potere centrale e aggregante. Nel 1790 raggiunse uno dei suoi principali risultati, quello che è stato paragonato alle costruzione delle «fondamenta» del nuovo stato. La condivisione del debito pubblico contratto dai 13 stati. Ciò che allora componevano gli Stati Uniti in un unico debito di responsabilità del governo federale (e allo stesso tempo, ottenne anche la creazione di una banca centrale unica e moderna).
Il parallelo con i giorni nostri
Chi difende la tesi del “momento hamiltoniano” europeo sottolinea che i due episodi non solo hanno effettivamente molto in comune – sia oggi che allora si parla di mettere in comune del debito a livello federale – ma anche le dimensioni economiche paragonabili che hanno i due “momenti”. Gli storici dell’economia hanno calcolato che il debito messo in comune ai tempi di Hamilton era pari a circa il 30-40 per cento del PIL dell’epoca. Ma questo debito contratto durante la guerra venne ripagato in fretta.
Da allora e praticamente fino al 1929, il debito comune degli Stati Uniti non superò mai in tempo di pace il 5-6 per cento del PIL. Cioè all’incirca la stessa percentuale che si prevede di mettere in comune in Europa. Chi invece critica il paragone sottolinea soprattutto che per ora quella europea è soltanto una proposta. Anche se sostenuta dalla Commissione Europea e dai due paesi politicamente più influenti dell’Unione, Francia e Germania. Come tale, sarà sottoposta a lunghe trattative nelle prossime settimane. E in cui i governi dei cosiddetti paesi “frugali” (Austria, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia) cercheranno di limitare proprio la sua parte più “hamiltoniana”, quella che riguarda la condivisione del debito.
Differenze
Oggi la necessità di trovare una soluzione comune nasce dagli effetti devastanti della pandemia su tutto il Vecchio Continente. E si tratta dunque di una misura temporanea, perlopiù ancora incerta e causa di discussioni interne all’UE. Rispetto agli Stati Uniti, l’Unione Europea non è mai riuscita a instaurare un governo centrale forte che potesse decidere per tutti.
Gli stati che la compongono hanno tutti una forte autonomia e difficilmente il bene della comunità supera gli interessi dei singoli Stati. L’UE però potrebbe trovarsi davanti ad un momento di svolta se questa proposta dovesse realizzarsi con successo. Anche nel lontano 1790 i successi di Hamilton non vennero percepiti come un momento storico. Inoltre la formazione dei moderni Stati Uniti ebbe ancora fortune alterne per decenni (su questi temi, 80 anni dopo, il paese combatté una guerra civile). Furono soltanto le generazioni successive, con il loro sguardo retrospettivo, ad identificare in quel momento l’inizio di qualcosa.
Con l’Unione Europea è probabile che le cose andranno in maniera simile. Saranno probabilmente soltanto le future generazioni a poter dire se in questi giorni siano state prese decisioni che hanno messo le fondamenta di una nuova Europa.
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