Il 6 agosto 1945 una bomba atomica sganciata sopra Hiroshima ha distrutto la vita di 70mila persone. Tre giorni dopo sarà la volta di Nagasaki. La guerra è giunta al termine, ma comincia una pagina cupa della storia dell’umanità. Un bellissimo fumetto francese racconta la storia della bomba atomica.
“In principio non c’era nulla. Ma in quel nulla c’era già tutto!”
È questo l’incipit de La bomba, la graphic novel di Didier Alcante, Laurent-Frédéric Bollée e Denis Rodier. È un fumetto potente, doloroso e agghiacciante insieme, una sorta di mémoir della prima arma di distruzione di massa. Sono serviti cinque anni di duro lavoro per giungere alla completa realizzazione di un fumetto che conta 472 pagine, che termina con un monito indelebile, che riguarda tutti, da quel fatidico giorno del lontano agosto 1945, come se l’umanità sapesse ormai di camminare sopra ad un filo. La bomba si congeda con una ricca postfazione che riporta la testimonianza degli autori che vi hanno lavorato.
Se l’incipit del fumetto si perde nel buio della creazione dell’arma letale, la storia vera e propria la inizia il professore ungherese Léo Szilárd, che lascia la Germania nazista nel 1933 e che ritroviamo successivamente negli Stati Uniti qualche anno più tardi a colloquio con Einstein. È una lotta contro il tempo per evitare che Hitler si doti della bomba dal momento che è chiaro che è proprio lì che il regime nazista intende arrivare. E per farlo, dice Szilárd, è necessario che gli Stati Uniti arrivino prima di loro.
I personaggi del fumetto
Tra le priorità degli autori nel dare forma al fumetto, si è pensato fosse obbligatoria una visita a Hiroshima nel 2018, durante le commemorazioni. Qui hanno potuto studiare diversi documenti custoditi al Museo della Pace e vedere com’erano Hiroshima e Nagasaki prima dello sgancio della bomba atomica. “Alle immagini del dopo c’ero abituato, come chiunque altro” – ha dichiarato Rodier. Proprio la presenza di così tanti personaggi – quelli realmente esistiti o quelli che s’affacciano dalle vignette di una Hiroshima bellissima e luminosa – è servita a infondere a La bomba una coralità molto suggestiva. Una coralità mossa però da un comune destino di morte. Rodier con i suoi disegni e la danza delle vignette che mutano rapidamente da uno scenario all’altro, ha realizzato La bomba con il desiderio preciso di raccontare la storia vera, senza compiacimenti teatrali o schieramenti. Grazie al suo estro, il fumetto accentua in uno sguardo i dubbi o gli entusiasmi degli scienziati coinvolti, mostrando tutte le esitazioni morali. Tutto questo e non solo fa de La bomba un’opera universale, destinata a rimanere come un archivio importante di memoria. Un racconto, talvolta narrato come un thriller storico, che invita alla riflessione.
Costanza Falco
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