Provocazioni e scandali, scene epiche al limite del trash. Se Sanremo 2021 passerà alla storia come il primo Festival senza pubblico, in 70 anni di carriere ci sono stati tanti momenti che hanno fatto clamore. È il 29 gennaio del 1951 quando va in onda la prima edizione. Da lì, il Festival della musica italiana diventerà immortale. Tra successi e performance memorabili, ecco un viaggio attraverso alcuni dei momenti più epici della manifestazione, perché comunque vada – come recitava la sigla di qualche anno fa – Sanremo è Sanremo.
1978: la prima volta del sesso a Sanremo
Un anno storico per la competizione. Sul palco, tra gli altri, si presentò Rino Gaetano con il suo brano Gianna. In scena con un frac attillato, una tuba nera e ai piedi un paio di scarpe da ginnastica rosse, pronunciò per la prima volta in assoluto al Festival la parola “sesso”, contenuta nel testo del brano. Fu sua opera, dunque, la distruzione di un tabù e un gesto per lungo tempo discusso dalla critica.
1986: il pancione finto della Bertè
Qualche anno dopo, sempre a proposito di provocazioni, a dar spettacolo fu Loredana Bertè. Alla sua prima partecipazione, la Bertè si presentò sul palco con un pancione finto e la sua performance scandalizzò tutti i democristiani seduti in platea. La finta rotondità, infatti, nascosta sotto un vestito di pelle nera molto attillato, fu vista come un vero e proprio atto di ribellione. Le critiche furono pesantissime, tanto che la CBS le revocò il contratto discografico. L’edizione di quell’anno va ricordata anche per altri motivi: fu, infatti, la prima a essere condotta da una donna, Loretta Goggi.
1989: momenti epici ed esibizioni al limite del trash
L’ultimo Sanremo della decade degli anni ’80 passerà alla storia per la vittoria di Ti Lascerò, di Anna Oxa e Fausto Leali. Ma anche – e soprattutto – per la struggente esibizione di Mia Martini con il brano Almeno tu nell’Universo. Per controbilanciare questa esibizione artistica, in gara spunta una vera outsider: l’attrice, cabarettista, cantante e conduttrice tv Marisa Laurito, che cantò Il Babà è una Cosa Seria. Una ode ai prodigi della cucina napoletana. Nella canzone, geniale nella sua assurdità, indimenticabile è il verso L’amore viene e va, ma il maccherone resta!
1992: “Questo Festival è truccato”
Fu l’anno dell’incursione di Cavallo Pazzo, Mario Appiani. Alla conduzione c’era Pippo Baudo, già avvertito la mattina dallo stesso Appiani che, nel corso della diretta del Festival, sarebbe salito sul palco. Nonostante l’allarme, Cavallo Pazzo riuscì comunque a fare la sua scorribanda sul palco, lanciandosi sul palco dell’Ariston urlando: “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali”. Non solamente Leali non vinse, ma, a posteriori, venne addirittura a galla che l’incursione potesse trattarsi di uno sketch architettato da Appiani con la complicità dello stesso Baudo.
1995: tra finzione e realtà
La 45esima edizione del Festival è passata alla storia perché messa a rischio dalla minaccia, in diretta, di un suicidio. Protagonista del gesto fu l’allora quarantenne Giuseppe Pagano, Pino, che seduto sul bordo della galleria urlò l’intenzione di lanciarsi nel vuoto. Mentre Pino gridava al pubblico la sua disperazione, Pippo Baudo divenne l’eroe nazionale per essersi arrampicato sulla galleria del teatro per bloccarlo, promettendogli che gli sarebbe stato vicino e che non lo avrebbe fatto arrestare. Alcuni anni dopo fu lo stesso Pagano a confessare di aver inscenato tutto in una pantomima combinata con la Rai. Se Baudo fosse o meno al corrente della cosa, non si è mai saputo. Edizione da record con 16.845.000 (66,42%) telespettatori a seguire la serata finale.
2010: la rivolta dell’orchestra
Erano undici anni fa, quando l’orchestra si ribellò all’eliminazione di Malika Ayane, in gara con Ricomincio da qui. Il televoto aveva premiato il discutibile trio formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con Italia amore mio (mai più pervenuta on air) gli strumentisti avevano reagito con grandissimo dissenso. Una rivolta al grido di “vergogna, vergogna!”, con fischi e spartiti lanciati in segno di protesta. Quell’anno il buon gusto e l’orecchio musicale della giuria pare non fossero pervenuti: fu uno dei podi più discussi, che vide trionfare oltre al trio anche l’ex talent Valerio Scanu, con Per tutte le volte che…
2012: Belén Rodriguez e la farfalla
A vincere il leoncino d’oro rampante fu Emma Marrone con Non è l’inferno. Tuttavia a trionfare in termini di visibilità fu la co-conduttrice Belén Rodriguez. La showgirl argentina riuscì anche a Sanremo a far parlare di sé, non tanto per il talento in quanto presentatrice, ma per aver mandato in mondovisione la “farfallina” tatuata all’altezza dell’inguine, svelata dallo spacco vertiginoso del suo abito durante la discesa dalle scale dell’Ariston.
2015: un record di famiglia
Come ospiti di punta dell’edizione, Carlo Conti volle una famiglia tradizionale, ma da record: due genitori e sedici figli. “È la famiglia più numerosa del mondo” spiegò Conti, che aggiunse: “Il potere del Festival è quello di riunire le famiglie davanti alla Tv”.
2019: il bacio che ruppe gli schemi
A proposito di momenti piccanti, le protagoniste di una scena indimenticabile furono due mostri sacri della musica italiana: Ornella Vanoni e Patty Pravo. Prima sul palco, dove incuranti di un tacito ma ben noto galateo che vieta a cantanti e ospiti di salutarsi e scambiarsi apprezzamenti durante la kermesse, le due si salutarono con tanto di bacio e abbraccio. Come a dire: “le regole non ci riguardano”. Inoltre, dietro le quinte, suggellarono la loro amicizia scambiandosi un bacio a stampo sulla bocca.
2020: Bugo e Morgan, breve storia triste
Un cambio di testo da parte di Morgan, la reazione di Bugo. I dissidi tra i due erano già iniziati durante le prove della cover e la sera l’esibizione del duo era stata pessima. Subito dopo, durante la trasmissione su Radio2 condotta da Castaldo è andata in scena una prima lite durante la quale Morgan accusò il collega di irriconoscenza: “Senza di me tu qui non saresti mai arrivato”. Tuttavia il vero scontro arrivò il venerdì, dietro le quinte, qualche istante prima di salire sul palco. Secondo alcuni testimoni, Morgan e Bugo si scambiarono sputi proprio mentre Amadeus li stava presentando. Quando il conduttore li chiamò in scena, inizialmente solo Morgan scese le scale, Bugo non voleva entrare. Fu praticamente spinto sul palco. Il resto è storia. I due cominciarono a suonare, Morgan cambiò il testo, Bugo prese e se ne andò. Il teatrino valse ai due artisti la ben nota squalifica. E se per Bugo la 71esima edizione sarà un’occasione di rivalsa, Morgan, escluso dalla kermesse, non ha speranze. Senza Morgan, vedremo se a Bugo andrà meglio quest’anno.
Costanza Falco
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