L’Italia è pronta a ripartire. E con l’Italia riparte anche il calcio. Giusto ieri il premier Conte ha annunciato che tra una settimana, cioè da lunedì 4 maggio, prenderà il via la cosiddetta “fase 2” per tornare alla nostra vita normale, quella pre coronavirus. Di pari passo è pronto a riprendere da dove aveva lasciato anche il calcio italiano, una delle aziende più importanti del nostro paese e non solo. Come dichiarato da Conte la data da cerchiare in rosso per la ripresa degli allenamenti degli sport di squadra è il 18 maggio. Per quanto riguarda il campionato si parla di una data tra la prima e la seconda settimana di giugno, se le norme e le condizioni sanitarie lo permetteranno.
Si va avanti fino al 2 agosto
In attesa che la suddetta data venga definita, sembra che una decisione sia già stata presa. In osservanza delle direttive della UEFA la stagione calcistica italiana verrà prorogata fino al 2 agosto. Con l’Italia dunque riparte anche il calcio. Appena prima del (ri)inizio delle coppe europee, in cui sono coinvolte anche squadre italiane. Il ruolo principale sarà quello di mettere in condizione UEFA e AIC, l’Assocalciatori nostrana, di dialogare per definire il prolungamento dei contratti in scadenza al 30 giugno: in questo senso, un ruolo lo reciterà la Uefa stessa. La questione normativa non è semplice. Ci sono già giocatori che, come previsto dal regolamento, sono in scadenza e si sono già accordati con altre squadre. Dipenderà molto dalla volontà dei giocatori stessi di terminare una stagione tribolata e di natura così particolare. Il dialogo è comunque aperto.
Il comunicato
La comunicazione è arrivata alla riunione delle componenti della FIGC, la nostra Federcalcio, dal presidente Gabriele Gravina. In un comunicato, Gravina ha spiegato la natura dell’iniziativa. “Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19. Comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 2020/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Ringrazio il Ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione di ieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente qual è il nostro approccio. Tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato.
Confermando quanto affermato durante l’incontro e animati dal consueto spirito di collaborazione, sarà mia cura inviare al Coni il protocollo che abbiamo realizzato. In più resterò a disposizione per eventuali preziose indicazioni. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport. Ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie. Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati“.
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