di Lapo Fanfani –
La mattina del 12 maggio, Cotonella ha riaperto le porte della sua sede principale a Sonico(BS), ricostruita in tempo di record dopo il terribile incendio del 30 novembre 2016, accogliendo collaboratori e amici. L’intera famiglia Zannier, dalla prima generazione imprenditoriale fino ai nuovi arrivati, ha celebrato l’aiuto ricevuto dalla comunità e dai suoi dipendenti.
Il trasloco di tutti gli uffici e dei laboratori è già avvenuto da qualche settimana, ma l’intera famiglia Zannier, Maurizio, il fondatore, insieme alla moglie Donatella e i figli Silvia e Marco, hanno voluto questo evento per celebrare ufficialmente la ripartenza, insieme a tutti coloro che si sono attivati in qualsiasi modo per la rinascita. Il programma della giornata ha previsto i saluti di benvenuto alle autorità presenti e la consegna dei riconoscimenti ai Comuni di Sonico e Edolo, Protezione Civile , Vigili del fuoco, nonché ai Carabinieri di Edolo.
“La solidarietà dei vicini, di altri imprenditori, del Comune e la forza dei dipendenti ci hanno fatto ripartire. Il giorno dopo eravamo già al lavoro” ha spiegato Maurizio Zannier.
A seguire il taglio del nastro e la benedizione dello stabile impartita da Don Bruno Colosio parroco di Sonico e Don Giacomo Zani parroco di Edolo, si svolta la visita allo stabile e un momento di festa per tutti gli invitati.
Nel visitare la bellissima struttura, il patron di Cotonella ha ricordato i momenti dell’incendio, che avrebbero potuto schiacciare con facilità il più saldo degli imprenditori, evento che è riuscito a trasformare in opportunità, una possibilità non solo di risorgere ma anche di migliorare e dare dimostrazioni delle proprie capacità e quelle dei suoi dipendenti.
L’incendio aveva risparmiato i server, recuperati con non poco coraggio da alcuni dei collaboratori al piano terra, per cui l’azienda ha potuto dare continuità all’attività produttiva e distributiva, garantendo da subito l’evasione degli ordini e mantenendo le consegna previste.
“Abbiamo cercato di ripartire subito e di non piangerci addosso – ha detto Maurizio Zannier – Il sindaco era disposto a mettere a disposizione i locali della vecchia scuola elementare a titolo gratuito, ma, insieme ai dipendenti, abbiamo preferito allestire una sede temporanea adattando il nostro deposito logistico di Malonno. La Pro Loco del paese ci ha messo a disposizione tavoli e sedie, con pareti di compensato abbiamo creato la divisione dei reparti, ricomprato le macchine per il laboratorio prototipi, i computer e, con quel poco che eravamo riusciti a salvare, siamo ripartiti!”
Il discorso che è seguito è stato un lungo ringraziamento dei sacrifici compiuti dai dipendenti e delle loro famiglie.
“Non abbiamo perso neanche un’ora di lavoro, non abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione, – ha continuato sottolinea Marco Zannier figlio del fondatore – non solo siamo riusciti a non licenziare nessuno, ma abbiamo addirittura inserito nuovo personale in azienda, ed il fatturato 2017 è cresciuto del 6%. Certo è stata dura, ma abbiamo saputo adattarci alla situazione e siamo contenti di essere riusciti a ricostruire la nostra “casa”. Tutti, in paese, ci hanno dato una mano: una solidarietà commovente che mi ha davvero colpito, ed è stato un ulteriore stimolo per pensare subito ad un nuovo inizio”.
In poche settimane è stata dato il via libera da parte delle istituzioni a permessi e concessioni e la ricostruzione si è potuta completare in soli 470 giorni. Una struttura completamente ampliata e rinnovata, realizzata con componenti in legno e una enorme vetrata, perfettamente integrata nell’ambiente che lo circonda con una copertura a 8 falde lignee, sorrette da 11 scenografici portali in legno lamellare che riprende l’immagine tradizionale degli edifici montani. Oltretutto due doni commemorativi, da dipendenti a alla Famiglia Zannier e viceversa, sono stati scambiati: un albero piantato nell’aiuola della sede a significare la capacità di cambiare foglie mantenendo le forti radici, e una stele con i nomi, immortalati, di tutti i dipendenti che hanno partecipato ai lavori nei tempi più difficili dell’azienda.
Così questo nuovo edificio, affacciato sulla Statale 42 del Tonale, è tornato il centro produttivo di uno delle aziende leader dell’intimo italiano.
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