I ricercatori della Vivid Economics hanno elaborato un Greenness Stimulus Index per calcolare la sostenibilità ambientale delle misure economiche messe in atto dai governi per rilanciare le attività produttive colpite dal Covid-19: sedici nazioni del G20 misurano un aumento delle emissioni di CO2 anziché una loro riduzione.
Il Covid-19 potrebbe avere un impatto devastante anche sull’ambiente
Le immagini della natura rinata durante il lockdown primaverile, dell’aria pulita e degli animali che si riappropriavano dei loro spazi naturali ci avevano illuso che ci potesse essere almeno un risvolto positivo. Tuttavia, numeri alla mano, i miliardi messi in campo per stimolare la ripresa delle economie dal punto di vista ambientale produrranno più danni che benefici. Vivid Economics, una società di consulenza con sede a Londra, Amsterdam e Washington ha stilato un report grazie ai suoi ricercatori, il già citato Greenness Stimulus Index. Se si analizza la classifica dettagliatamente, si evince che l’Unione Europea ha erogato incentivi il cui indice è positivo e vale oltre 40, in una scala da 0 a 100. Tra i grandi paesi europei si distingue l’Italia, il cui indice è invece negativo: quasi -20. “Un punteggio negativo che è principalmente guidato dalle sue prestazioni ambientali di base”, si legge nel report. Non è di conforto il fatto che siano messi molto peggio gli Usa (-55), la Cina (-61) e la Russia (-82).
Un fallimento colossale, se si considera lo sforzo finanziario
Quasi 13 mila miliardi di dollari in tutto il mondo per gli aiuti dedicati ai settori in difficoltà. Già in primavera, nel corso della prima fase di lockdown, si erano levate molte richieste per invitare la politica a cogliere l’occasione di trasformare una grave crisi in un’opportunità di cambiamento. “Spero che i nostri politici imparino qualcosa da questa crisi”, afferma Geoffrey Sachs, economista e teorico dello Sviluppo sostenibile alla Columbia University di New York. “Occorre saper guardare lontano e pianificare il futuro. Questa esperienza dovrebbe farci riflettere: le nazioni occidentali hanno fatto molto peggio delle nazioni dell’Asia orientale”. Gli fa eco il giornalista e attivista americano Alen Weisman, autore del saggio Il mondo senza di noi: “Occorrono politici saggi che danno ascolto agli scienziati e non cattivi politici che rimandano la soluzione dei problemi alle generazioni future”.
E in Europa? “Manca una leadership politica forte”, risponde Paolo Vineis, epidemiologo ambientale all’Imperial College di Londra. “Non resta che confidare in una nuova generazione di imprenditori illuminati”. Abili nel positivizzare i Greenness Stimulus Index di tutti i paesi, Italia compresa.
Costanza Falco
Leave A Reply