Lavare le mani in modo accurato, cucinare più spesso a casa, dedicare tempo e spazio alla cura di noi stessi: ci sono almeno dieci buone abitudini della pandemia che dovremmo mantenere anche quando tutto questo sarà un lontano ricordo. Possono nascere per caso o per necessità, tuttavia mantenerle, ad oggi, è una scelta. Sicuramente le restrizioni e i diversificati lockdown hanno costretto molti di noi a modificare drasticamente la propria vita. Sono spariti i pendolari, annullati i corsi in palestra, aule e luoghi di lavoro hanno fatto il loro ingresso nelle case. Tuttavia, insieme a tanti disagi, anche in questa condizione si possono trovare dei lati positivi. Con la pandemia abbiamo reso nostre alcune buone abitudini che si sono rivelate anche migliori delle vecchie, che quindi dovremmo continuare anche quando la vita sembrerà più simile a com’era prima.
Ci laviamo le mani con cura (e più spesso)
Con l’arrivo del Covid-19, (re)imparare a lavarsi le mani nel modo corretto è diventato fondamentale per aiutare a prevenire la diffusione dei contagi. Grazie ai promemoria, abbiamo imparato a farlo spesso e bene: insaponare le mani bagnate, compresi i dorsi, tra le dita e sotto le unghie, per una durata di almeno 20 secondi, quindi risciacquiamo e asciughiamole con un asciugamano pulito. Abbiamo imparato anche a fare attenzione ai germi che ci circondano, adottando l’abitudine di avere sempre dei fazzoletti a portata di mano e poi buttarli subito dopo aver tossito o starnutito.
La pulizia della casa
Da quando è iniziata la pandemia, abbiamo iniziato a stare più attenti alla quantità di batteri che quotidianamente portiamo dall’esterno nelle nostre abitazioni. Qualche esempio? Ci disinfettiamo le mani appena entrati in casa oppure ci togliamo le scarpe sul pianerottolo: è buona norma igienica – e soprattutto in caso ci siano bambini – togliere le scarpe sulla porta. Nei momenti caratterizzati da timore ed incertezza, ci siamo abituati all’idea che questo virus potesse resistere anche sulle superfici, per questo abbiamo imparato a pulire con più attenzione anche tutte quelle cose che magari prima passavano in secondo piano, come le chiavi, gli occhiali o il cellulare.
Vivere in modo sano e staccare la spina
Obbligati a mangiare a casa più spesso a causa della chiusura di bar e ristoranti, abbiamo anche iniziato a cucinare di più e uno studio pubblicato sulla rivista Public Health Nutrition suggerisce che le persone che cucinano e mangiano a casa tendono ad avere una dieta più sana ed equilibrata. Tra lo smart-working, le chiamate su Zoom con gli amici e gli aperitivi online, abbiamo passato molto tempo, forse troppo, davanti a computer e smartphone. Non sempre è facile spegnere tutto, ma ora sappiamo quando è il momento di dire basta, proprio per i benefici di un’ora o una giornata di digital detox. Durante questa crisi, abbiamo imparato l’importanza di prenderci cura di noi stessi, non solo nel senso di riposare o prepararsi un bagno caldo, abbiamo avuto modo di stabilire priorità, confini e trovare degli scopi.
Sicuramente la nostra adattabilità è stata un elemento cruciale durante questo periodo, per quanto il cambiamento possa essere incerto e caotico, ha anche un lato positivo: insegna al nostro corpo a dominare lo stress e alla nostra mente ad affrontare ogni situazione cercando il lato positivo. Saranno, inoltre, stati i mesi di chiusura a farci rivalutare la bellezza di trascorrere il tempo libero all’aperto. Connettersi con la natura è divenuto uno dei pilastri fondamentali per sostenere la nostra salute mentale. E questa è, di certo, un’abitudine che non vogliamo perdere.
Costanza Falco
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