Pensare ad un mondo “teorico” come quello della scuola e associarlo ad un pianeta pratico come quello del cantiere edile, sembra un ossimoro. Ma la spiegazione di questo accostamento si realizza nell’istituzione della Scuole Edili.
Questi organismi fanno capo al Formedil, l’Ente Paritetico Nazionale per la formazione in edilizia, costituito nel 1980 dalle Associazioni firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro edilizia: Ance, Feneal uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, a cui partecipano anche i rappresentanti Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Claai, Casartigiani, Aniem, Agci, Confcooperative, Legacoop.
Le Scuole Edili garantiscono la costante ed aggiornata formazione degli operatori del campo, promovendo la riqualificazione di operatori del mercato edile. Conta 103 sedi provinciali e regionali e quasi 13.000 corsi.
L’offerta formativa, che assicura la contemporaneità dell’aggiornamento professionale, consta di corsi di ingresso in cantiere, corsi per l’avviamento al lavoro, corsi per apprendisti, corsi per la sicurezza e attività integrative in collaborazione con scuola e università. Alcuni corsi richiedono l’affiancamento di tecnologie e macchine specifiche mirando a temi cari alla contemporaneità come il risparmio energetico, il restauro dei beni culturali e il controllo qualità.
L’offerta formativa delle Scuole Edili si sviluppa secondo le seguenti prospettive di intervento:
• formazione per l’occupabilità: finalizzata a favorire l’impiegabilità di lavoratori inoccupati e disoccupati, è anche dedicata all’apprendistato;
• reinserimento: formazione finalizzata a favorire il reinserimento di disoccupati adulti nel mercato del lavoro;
• formazione professionalizzante: a carattere integrativo per la formazione continua.
I fruitori finali delle attività di formazione realizzate dalle Scuole Edili sono i giovani inoccupati, neo diplomati e neolaureati, giovani titolari di contratti di apprendistato (formazione esterna) o formazione-lavoro (formazione teorica); personale (operai, impiegati, tecnici e quadri) dipendenti di imprese; manodopera femminile; lavoratori in Cassa integrazione.
L’allievo edile, che decide di intraprendere un corso di studi di questo tipo, viene formato a:
• affrontare i problemi nella gestione del cantiere;
• leggere ed eseguire disegni inserendo le quote;
• interpretare grafici progettuali al fine di saper indicare anche le lavorazioni minori;
• effettuare rilievi dell’edificio e affrontare contabilità del cantiere ovviamente con procedure informatiche;
• acquisire competenze relative ai materiali e saper utilizzare attrezzature edili
• curare e predisporre le opere di muratura ordinaria nelle installazioni di impianti tecnici;
• avere conoscenze di base sulle normative in materia di edilizia e di urbanistica, di sicurezza ed antincendio.
La Scuola Edile è un vero e proprio patto tra impresa e lavoratore al fine di condividere traguardi professionali attraverso un percorso aggiornato fatto di competenze e formazione, progetti ed autovalutazione.
Mettersi in discussione e mantenere un costante aggiornamento, è fondamentale in ogni campo, soprattutto nei settori, come l’edilizia, considerati pratici e con una normativa specifica che subisce continui aggiornamenti e che ha bisogno di mantenere il massimo rigore.
Avere personale formato dalla A alla Z permette di essere un’impresa a 360 gradi e di non aver bisogno di interpellare organismi esterni per risolvere le problematiche: indottriniamo adesso per creare un futuro ottimizzato per le realtà del domani.
Silvia Dassie
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