Pur essendo parenti dei cavalli si sono evolute ricoprendosi di strisce. Una ricerca recente fatta da un gruppo di studiosi svedesi e ungheresi, pubblicata sul Journal of Experimental Biology, ha sostenuto la tesi che le strisce siano un modo per allontanare gli insetti come i tafani, avidi del loro sangue. Secondo l’indagine, il manto delle zebre riflette la luce in modo polarizzato, così da disorientare gli insetti. Per affinare la ricerca, gli studiosi hanno condotto l’esperimento utilizzando quattro modelli a forma di cavallo con il manto nero, bianco, marrone e a strisce cosparsi tutti di colla. Dopo diversi giorni di osservazione, sono arrivati alla medesima conclusione: il modellino con il manto simile a quello delle zebre attira meno insetti.
Le vecchie ricerche scientifiche ipotizzavano, invece, che le zebre avessero il manto striato per mimetizzarsi nell’erba, lontane dai predatori. Altri ancora sostengono che le strisce corrispondano alla distribuzione del grasso sotto la cute dell’animale, che servirebbero dunque a regolare la temperatura corporea nella savana. Infine sono state formulate anche delle ipotesi su una possibile funzione del manto legato all’accoppiamento: gli esemplari senza ferite e cicatrici hanno un manto regolare, dimostrandosi animali in salute, ottimi compagni per metter su famiglia.
Animali erbivori, in grado di camminare per circa 500 km nelle stazioni di scarsità di viveri per raccoglierlo in un’altra regione, si dividono in tre categorie:
Zebra-da-plainie: è il tipo più comune, suddiviso in sei sottospecie distribuite in tutta l’Africa meridionale e orientale. Ha una lunghezza compresa tra i 2 e i 2, 6 metri e il loro peso può raggiungere i 350 kg. I maschi sono più grandi delle femmine e si disperdono tra il primo e il terzo anno di età, mentre le femmine solo a quattro anni.
Zebra-da-montanha: Situato nel sud-ovest dell’Africa, ha come caratteristica un “cappotto elegante”: ha la pancia bianca e le strisce più sottili della zebra della pianura. È la più piccola della specie a 1, 2 metri di altezza e pesa 272 kg. Questa specie è divisa in 3 sottospecie, dove gruppi di giovani in cerca di femmine competono per il comando a partire dai cinque anni.
Zebra-de-grevy: è la più grande e la più rara delle specie: 1, 5 metri di altezza, pesa 450 kg ed è considerata una specie minacciata. Ha una testa lunga e stretta e vive nelle regioni semi-aride dell’Etiopia e del Kenya settentrionale. I maschi vivono in branco e accettano gli altri solamente se non competono per le femmine.
Qualche curiosità sulle zebre
Animali socievoli, che amano vivere in branco pur rimanendo vicini alle loro famiglie. Sono molto leali tra le mandrie, si proteggono a vicenda nelle situazioni di pericolo, utilizzando la tecnica del raggruppamento per parare il predatore. Proprio a proposito di protezione, quando non riescono a trovare un’altra mandria per proteggersi, si uniscono con le antilopi per rimanere ancor più al sicuro. Quando vengono attaccate, con i loro calci hanno la forza per spaccare il muso di un leone. Gli scienziati sottolineano come il calcio di una zebra possa lasciare un leone incapace di mangiare fino alla sua morte. Il maschio più anziano è la guida, conduce il gruppo quando ha bisogno di migrare in cerca di acqua o cibo. Animali affascinanti che ispirano da sempre i designer di moda, che usano il modello a strisce per disegnare i loro look sulle passerelle.
Costanza Falco
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