Il cuore degli italiani.
Gli italiani hanno un grande cuore. Da sempre. Ed è in momenti complicati come quello che stiamo attualmente vivendo che si vede la loro generosità. A New York, la città più colpita negli USA dal Coronavirus, il “Made in Italy” si è mobilitato in favore delle persone più bisognose. Il “Made in Italy” in soccorso di New York. Chef, ristoratori, produttori, distributori, ma anche artisti e scrittori. Tutti impegnati con unico obiettivo. Aiutare i newyorchesi maggiormente in difficoltà, ma anche tutto il personale sanitario impegnato ogni giorno sul campo per combattere l’emergenza.
ItaliansFeedAmerica
A chiamare a raccolta la comunità italiana a New York ci ha pensato l’associazione no-profit “ItaliansFeedAmerica” nata poco meno di dieci giorni fa dall’idea di Fabrizio Facchini, chef e ristoratore del ristorante Cotto a New York. E le risposte non sono tardate ad arrivare. Alcuni esempi sono la celebrity chef Rocco Di Spirito, l’attivista, artista e autrice Elizabeth Falkner, oltre ai numerosi chef della Grande Mela e alle aziende gastronomiche del Made in Italy.
I primi numeri sono già da record. La macchina operativa ha raccolto circa 25mila dollari solamente con i primi bancali in arrivo dalle aziende italiane di pasta, pomodoro, riso e altri beni. Ma ci saranno anche altre azioni di beneficenza, una sezione e-commerce a sostegno del progetto e accordi con piccole associazioni locali come la Food Bank di New York e Order of Sons.
E nonostante il momento di difficoltà che ha colpito tutti i settori, chi più chi meno, nessuno ha voluto tirarsi indietro. Nemmeno quei ristoratori che hanno dovuto abbassare le serrande e rimanere con le braccia conserte. E’ il caso Roberto Caporuscio e la figlia Giorgia, chef e proprietari della nota pizzeria Kestè. Entrambi hanno consegnato oltre cento pizze al personale medico della Columbia University e della New York-Presbyterian.
Oppure a Brooklyn dove all’iniziativa Operation Feed Brooklyn che porta pasti negli ospedali, a cui ha aderito anche la pizzeria italiana Sottocasa. Nel Queen’s invece ci sono Vincenzo Garofalo e la moglie, proprietari di Senso Unico. Loro offrono menu per le famiglie a prezzi molto vantaggiosi e cucinano per gli ospedali almeno due volte a settimana. Ancora ad Albany, lo chef Dominick Purnomo ha trasformato il suo ristorante in una cantina sociale che sforna mille pasti al giorno per ospedali e famiglie.
La solidarietà non arriva solo dal settore food
Ma non è solo il settore del food a avere un pensiero di rilievo verso New York e i suoi abitanti. Anche l’arte, la musica e il settore immobiliare la fanno da padroni. E’ sempre Made in Italy in soccorso di New York. Francesca Capetta, cantante torinese da anni oltreoceano, nel 2019 ha fondato The Caravan of Angels con sede a New York e a Torino. Da quando é scoppiata la pandemia, la sua Fondazione offre concerti virtuali agli anziani delle case di riposo coinvolgendo cantanti di Broadway. L’Italo-americano Mario Salerno, proprietario di 80 appartamenti, ha dichiarato di non volere che i suoi affittuari si preoccupino del loro pagamento durante la pandemia di coronavirus
“In una situazione come questa – commenta Fabrizio Facchini – ho sentito forte lo spirito di solidarietà tipico dell’Italia e il dovere di aiutare un paese, gli Stati Uniti, che ha accolto milioni di italiani, compresa la mia famiglia, e li ha aiutati a realizzare i loro sogni”. “ItaliansFeed America” – continua Fabrizio – richiama un’immagine materna e svela tutto il sentimento di gratitudine verso quella che per 25 milioni di italiani é la seconda patria”.
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