Mascherine sì, mascherine no.
Il tema delle mascherine e Covid 19 è molto dibattuto e regna la più grande confusione, sia per quanto riguarda i contesti in cui è meglio utilizzarle, sia per quanto riguarda la loro efficacia.
Le domande, sempre più frequenti e lecite, non trovano risposte univoche da parte degli esperti competenti. La “diatriba” tra l’Oms, che invita a indossare le mascherine solo allo staff sanitario e alle persone a contatto diretto con i contagiati, e la Regione Lombardia, che invita tutti ad indossarle, ne è la prova.
Ma allora, le mascherine sono uno strumento indispensabile anche per la popolazione, oppure possono creare un falso senso di sicurezza? Vanno indossate ovunque, fuori e dentro casa o maneggiate senza esperienza rischiano di fare più male che bene?
Quello che possiamo dire è che la mascherina deve essere utilizzata in contesti in cui c’è un’elevata circolazione del virus, in cui si presume che molti di noi siano infetti. Le mascherine non a caso nascono come dispositivo di protezione in contesti sanitari, utili quando per i pazienti portatori di un’infezione e per gli operatori sanitari. In questo caso, infatti, non si possono mantenere le distanze necessarie tra chi è infetto e chi non lo è. Il medico e l’operatore devono occuparsi del malato, starci a stretto contatto, avvicinarsi alla sua bocca per poterlo visitare o per altre procedure.
Come utilizzarla
La mascherina fa quindi da barriera fisica tra il paziente e il medico/infermiere. Quindi le maschere sono cruciali per gli operatori sanitari e di assistenza sociale che si prendono cura dei pazienti.
Se si decide di usare comunque una mascherina, è bene sapere che non tutte proteggono allo stesso modo. Bisogna rispettare regole precise di igiene per indossarla e smaltirla. Non bisogna per questo tralasciare la regola aurea della distanza tra le persone. Ad esempio, molti toccano la parte esterna con le mani rischiando poi di contagiarsi una volta che la tolgono o si credono invulnerabili una volta indossata la protezione.
Se non viene indossata e usata correttamente, la mascherina può essere un veicolo di trasmissione del virus. In particolare continuando a toccare il volto con le mani per sistemarla o riutilizzandola più volte.
Il parere dell’Oms
In merito alla questione “L’Oms prende atto – si legge sull’account Twitter dell’organizzazione – che alcune nazioni hanno raccomandato o stanno considerando l’uso di mascherine sia mediche sia non mediche nella popolazione generale, per prevenire il COVID-19. Nelle comunità, raccomandiamo l’uso di mascherine mediche alle persone che sono ammalate o a quelle che stanno assistendo una persona ammalata a casa”.
Secondo le linee guida aggiornate dell’Oms, le mascherine mediche dovrebbero essere riservate agli operatori sanitari. Il loro uso nella popolazione generale “potrebbe creare un falso senso di sicurezza e spingere a tralasciare altre misure essenziali, come le pratiche di igiene delle mani e di distanziamento fisico. Inoltre potrebbe portare a toccarsi la faccia sotto la maschera e sotto gli occhi, risultare in costi non necessari e togliere le mascherine a coloro che nelle strutture sanitarie ne hanno più bisogno”.
La preoccupazione dell’OMS è che, nelle situazioni in cui le mascherine sono raccomandate o obbligatorie per tutti, queste finiscano per diventare una sorta di “lasciapassare”. Una scelta che che rischia di favorire un calo dell’attenzione, dimenticando alcune misure di prevenzione più utili come il distanziamento sociale e l’igiene delle mani.
Ginevra Rota
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