Frutteti, orti, piante e fiori. Quattordicimila metri quadrati di natura, il tutto sui testi di Parigi. Nature Urbaine è la fattoria metropolitana più grande del mondo, sorge sui tetti dei padiglioni dell’area fieristica Expo Porte di Versailles.
Un’idea verde
Si tratta di un grande spazio verde, in grado di produrre giornalmente una grande quantità di frutta e verdura che rifornisca sia le realtà commerciali locali sia i cittadini. Ci si può recare in questo spazio anche solo per fare una gita, passeggiando e rilassandosi tra i fiori, un’idea può essere quella di fare un picnic con la Torre Eiffel sullo sfondo.
L’idea alla base di questo progetto era di dare vita ad un posto che migliorasse la vita quotidiana dei cittadini della capitale, donandogli un’ampia area fresca, silenziosa, distante dal traffico, con il panorama sulla città. Si favorisce così anche la biodiversità e si fornisce un’oasi di pace per i francesi parigini, che da sempre convivono con la più alta densità di popolazione, ma al contempo la più bassa percentuale di parchi e giardini di qualsiasi Capitale europea.
Maratona globale
Nature Urbaine fa parte di una maratona globale verso lo sviluppo di eco-fattorie cittadine, un mattone in più per creare una svolta ecologica alla vita dei parigini e fornire frutta e verdura fresca locale. L’eco-fattoria parigina è divisa per settori, vi si scoprono e assaporano fragole, file di lattuga, spinaci, aree dedicate alle erbe aromatiche, alle verdure stagionali. Come sempre la parola d’ordine è: sostenibilità. Cestini alla mano, si possono cogliere ortaggi ed erbe, consumare direttamente quanto colto tra i prati e le aiuole fiorite oppure impacchettare la propria spesa e portarla à la Maison. I visitatori dal pollice verde possono anche affittare dei piccoli orti per uso personale, avendo a disposizione piccole aree di terreno e un costante sostegno da parte degli esperti.
L’agricoltura urbana non è un fenomeno nuovo, tuttavia il progetto del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, è molto ambizioso: punta, nel giro di pochi anni, ad avere almeno cento ettari di tetti, muri e facciate ricoperti di vegetazione. È un modo diverso, ecologico e naturale di immaginare le città di domani… insomma, si prospetta un futuro tutto green!
Costanza Falco
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