Dopo mesi difficili è ripartito anche lo sport, dove possibile. Tra questi uno dei più attesi era ovviamente il calcio, che nonostante alcuni dubbi e perplessità iniziali almeno in Italia ha ripreso senza intoppi. Ma questo non si può certo considerare un anno normale e così, dopo gli stadi vuoti, lo slittamento dei campionati e il rinvio dell’Europeo al 2021, è arrivata la clamorosa decisione di France Football di non assegnare il Pallone d’oro 2020. Il settimanale francese, che si occupa dell’assegnazione del premio individuale più prestigioso nel mondo del calcio, non aveva saltato nemmeno un’edizione dall’anno dell’istituzione del Pallone d’oro nel 1956. Una scelta inaspettata, che non è piaciuta a tutti nell’ambiente calcistico ed è stata fortemente criticata anche dai giornalisti che avrebbero dovuto votare.
Le motivazioni di France Football
Tra le criticità analizzate dal settimanale francese c’è la disparità tra i diversi campionati. Proprio il campionato d’Oltralpe per esempio è stato costretto allo stop, mentre gli altri top campionati hanno deciso di riprendere e arrivare fino alla fine. L’equità non poteva dunque essere garantita e non solo a livello statistico, ma anche di preparazione, visto che qualche pretendente ha dovuto rassegnarsi all’amputazione radicale della stagione, qualche altro no. “Quindi come comparare l’incomparabile?”, si chiede il giornale.
In fondo, spiega France Football, è anche una questione di “credibilità e legittimità”, dovuta al fatto che la pandemia ha tranciato due mesi sugli undici necessari per valutare le prestazioni dei giocatori. Un altro fattore è stato l’assenza di pubblico. Può essere considerato lo stesso sport pre-pandemia senza gli applausi dei tifosi che spingono la squadra a vincere ed esaltano i calciatori, o al contrario i fischi degli avversari che intimoriscono gli ospiti? Giocare in casa o in trasferta ora cambia poco o nulla, lo dicono anche i numeri.
Infine, il cambio in corsa delle manifestazioni. Non solo i campionati, che si sono visti costretti a riformulare il calendario con partite ogni tre giorni, ma anche e soprattutto le coppe. In particolare, Champions ed Europa League hanno dovuto adottare la soluzione della Final8. Partite secche, con cinque cambi e senza pubblico nello stesso campo neutro. E andrebbe aggiunto, il tutto ristretto in un mese scarso, in pieno agosto. Diventerebbe così difficile eleggere il migliore. “Migliore, ma di cosa?”, si chiede ancora il giornale francese.
I giurati, tra approvazioni e critiche
France Football sottolinea come gli stessi 220 giurati sparsi per il mondo, che avrebbero dovuto votare, potrebbero essere stati distratti dalla crisi globale. Sono ancora tanti gli Stati in difficoltà, in cui il calcio non è una priorità e anzi, forse nemmeno un pensiero. In altri paesi invece la situazione è sotto controllo e non tutti i giornalisti hanno condiviso la decisione del giornale. In generale la notizia è stata accolta con grande stupore a livello globale, mentre in Italia sono arrivati forti dissensi dalla Gazzetta dello Sport (“decisione discutibile”) e Tuttosport (“una fesseria”).
Anche L’Equipe, in Francia, titola “Viva Benzema”, cercando in qualche modo di rincuorare l’attaccante francese del Real Madrid secondo il quotidiano grande favorito. A detta di molti in realtà avrebbe potuto essere l’anno di Robert Lewandowski. L’attaccante del Bayern Monaco in questa stagione ha registrato più gol che presenze, ha già vinto due trofei con i bavaresi (entrambi da capocannoniere) ed è attualmente top scorer anche in Champions League. Con un trionfo del Bayern le pretese del bomber polacco sarebbero potute diventare realtà.
Messi e Ronaldo permettendo, che nonostante l’età continuano a macinare gol e record. L’argentino è il primo nella storia a realizzare oltre 20 gol e 20 assist in una singola stagione, mentre il portoghese è diventato il primo giocatore a realizzare almeno 50 gol in Italia, Spagna e Inghilterra, oltre che il più veloce di sempre a raggiungere questo traguardo in Serie A anche grazie ai 30 gol in 30 partite di questo 2020. Statistiche che rimarranno nella storia, ma che non vedranno uno prevalere sugli altri con il riconoscimento più ambito. Niente Pallone d’oro 2020, arrivederci al 2021.
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