È questo il tema della Giornata mondiale della Terra. La crisi climatica è al centro dell’agenda politica mondiale, ma bisognerà vedere se alle promesse fatte seguiranno delle reali azioni.
Ad oggi, complice la pandemia da Covid, non ci saranno folle di giovani in strada per celebrare questa ricorrenza. L’epicentro sarà l’America: il presidente Biden, desideroso di rimettere gli Stati Uniti alla guida della rivoluzione Green, dopo il negazionismo del suo predecessore, ha organizzato proprio in occasione della 51esima Giornata mondiale della Terra un vertice al quale ha invitato quaranta capi di Stato e di governo. Le solite promesse non mantenute, come accusano i giovanissimi attivisti di Fridays for Future? Sicuramente, la Casa Bianca ha preparato l’evento inviando nelle principali capitali John Kerry. E si spera, inoltre, che l’ex Segretario di Stato di Obama non sia tornato a Washington a mani vuote. Tuttavia la vera scommessa riguarda proprio l’Amministrazione Biden: come scrive Bloomberg, la piattaforma di informazione di proprietà dell’omonimo magnate ambientalista ex sindaco di New York, “l’America vuole la leadership sul clima, ma prima dimostri al mondo di fare sul serio”. Come dire che la Casa Bianca, per essere credibile e trascinare con sé gli altri Paesi in una vera transizione ecologica, deve buttare il cuore oltre l’ostacolo e non limitarsi solamente ad accettare i tagli alle emissioni ratificati ormai 6 anni fa nella capitale francese e la cui efficacia è superata dal precipitare della situazione.
Non solo Greta Thunberg
Non lo chiede più solamente la giovane attivista e i suoi epigoni, ma persino i 310 manager più influenti degli USA che hanno scritto una lettera al presidente Biden chiedendo a gran voce misure drastiche per frenare il riscaldamento globale. Business is business, ma in un mondo agonizzante cosa potrebbe mai sopravvivere?
Purtroppo i dati presi in esame da scienziati e istituzioni sovranazionali confermano sempre di più la necessità di agire in maniera celere e decisa. In quest’anno le occasioni non mancano: il vertice voluto da Biden, il G20 a conduzione italiana, la Cop26 di Glasgow a inizio novembre. Senza tralasciare ciò che può fare ognuno di noi nel suo piccolo, come individuo e come comunità. Non a caso, il tema individuato per questa 51esima edizione della Giornata mondiale della Terra è Restore our Earth, un invito rivolto a tutti affinché ognuno restauri un pezzo di Pianeta di sua competenza.
Vedremo con il tempo se i Grandi manterranno le promesse fatte nei prossimi summit e se le persone sapranno modificare le loro abitudini per contribuire ad un cambiamento in chiave green. Chissà che nel 2022, in occasione della 52esima edizione, non si possa tornare in strada non per protestare, ma per festeggiare l’inizio di una vera rivoluzione verde.
Costanza Falco
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