Uno sguardo al presente, per puntare al futuro
L’Istituto Numen è il nuovo istituto di innovazione tecnologica e digitale e situato a Milano, in zona Bovisa, vicino all’ex triennale, cuore pulsante del design meneghino. L’Istituto Numen vuole rispondere a una richiesta sempre più crescente di figure professionali specializzate nella Digital Innovation e nell’Industria 4.0 avvalendosi della collaborazione di un team di docenti, professionisti qualificati del settore digital e aziende con sedi su tutto il territorio nazionale. In più propone corsi professionali e accademici di alta specializzazione, improntati sulla metodologia didattica laboratoriale learning by doing. Le classi, a numero chiuso, sono guidate da professionisti che svolgono attività di formazione e ricerca internazionale e tutti i corsi sono costruiti sulla base dei bisogni concentri e sulle necessità specifiche delle aziende del settore.
Abbiamo intervistato uno dei due fondatori e attuale General Manager dell’Istituto Numen, Salvo Trovato su quali tipi di corsi di formazione sono stati avviati, l’approccio degli studenti alle lezioni online e molte altre curiosità riguardante l’innovazione digitale e non solo, sempre più utile all’intera comunità.
In cosa consistono i nuovi corsi di innovazione digitale che avete presentato in questo periodo?
Io e Salvatore Saldano abbiamo fondato l’Istituto Numen nel 2018. Nasce da due spin-off: FabLab Milano e Shapemode, da cui abbiamo acquisito le basi della Digital Fabrication su cui è costruito l’Istituto. Vista l’emergenza che abbiamo dovuto affrontare nei mesi scorsi, noi di Numen abbiamo pensato di realizzare dei corsi online dove trattare il mondo della Digital Fabrication e dell’innovazione tecnologica digitale, per fornire una preparazione il più completa possibile, tale da poter inserirsi quasi subito nel mondo del lavoro in un campo di nuove realtà come la modellazione 3D. Siamo sostenitori del cosiddetto “learning by doing”: infatti, di norma realizziamo corsi in presenza con docenti professionisti del settore e classi formate da massimo dieci studenti, in modo che qualunque sia il percorso didattico scelto tutti abbiano la possibilità di mettere in pratica le nozioni apprese. È un modus operandi che permette allo studente di acquisire realmente le capacità necessarie, che in questo campo è fondamentale. Il valore aggiunto dell’Istituto Numen è far sì che lo studente alla fine del suo percorso assuma la professionalità, proprio grazie alla nostra visione del “learning by doing” e della praticità dei corsi. Numen ha realizzato tre formule di percorsi formativi per poter dare a tutti una giusta preparazione didattica. I nostri studenti arrivano post-diploma o post-laurea, oppure sono professionisti che vogliono specializzarsi a cui sono dedicati corsi appositi, a frequenza alternata e serali. Tutti gli studenti alla fine realizzeranno i prototipi dei loro stessi progetti.
Come è cambiato il modo di approcciarsi ai corsi durante l’emergenza?
Ovviamente per alcuni corsi online è venuto meno quel learning by doing che ci contraddistingue, ma nonostante ciò abbiamo fatto una selezione dei corsi che permettessero comunque di mettere in pratica i nostri insegnamenti. Abbiamo studiato una formula che garantisse una formazione a 360 gradi, soprattutto su software e realtà di cui le aziende chiedono sempre più spesso personale qualificato. Abbiamo formato classi di massimo sette persone, in modo che gli studenti abbiano sempre contatto diretto con il docente attraverso il live streaming. Inoltre, ci siamo occupati di inviare a questi alunni le videolezioni nel caso avessero avuto problemi a seguirle o volessero rivedere dei passaggi. Contemporaneamente facciamo in modo tale che lo studente progetti il proprio prodotto, così che poi noi possiamo stamparlo e inviarlo direttamente a casa sua, per comprendere qual è il risultato finale.
Qual è stato l’approccio degli alunni alla novità della lezione online?
All’inizio si erano interessati solo i professionisti, poi una volta capito che si sarebbe rimasti chiusi in casa per molto tempo anche tanti ragazzi giovani hanno fatto domanda per partecipare ai corsi e ottimizzare il tempo in quarantena, completando magari la loro formazione accademica. Per noi la prima cosa fondamentale è stato instaurare un contatto diretto tra docente e studenti: abbiamo privilegiato la lezione in diretta, a un orario e un giorno prestabilito, piuttosto che il video preregistrato. Questo ha dato l’opportunità agli alunni di collaborare tra loro come compagni di classe e inoltre ha dato la possibilità di comunicare con il professore in tempo reale, come nelle lezioni frontali.
Quando si tornerà alla normalità?
Abbiamo già iniziato con partenza dei corsi in sede. L’esperienza vissuta in questo periodo ha comunque fornito dei risultati interessanti, con tanti studenti rimasti soddisfatti e alcuni si sono iscritti anche da fuori Milano, addirittura da Bruxelles. Perciò continueremo a promuovere le lezioni online, in modo da catturare una platea di alunni più ampia che altrimenti non avremmo avuto per ovvi motivi logistici. Con questi corsi online abbiamo in programma di partire a ottobre.
E invece state preparando nuovi corsi per i prossimi mesi?
Abbiamo aperto i corsi anche su User Experience, un nuovo canale dedicato a corsi verticali di grafica e design. I nostri corsi sono sempre specifici e in verticale per la professione a cui sono rivolti, mai generali o generici. Abbiamo nuovi corsi che riguarderanno il design 4.0, avendo constatato che in questo momento è uno dei settori che va per la maggiore.
Quali sono i corsi che hanno avuto più domande di iscrizione e hanno riscosso più successo?
Quelli di modellazione 3D attraverso software sicuramente, come RHINOCEROS 3.0 e Blender, ma anche quello di progettazione e design degli occhiali, quello di realtà aumentata e virtuale e quello di videomapping.
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