“Sono convinto che, per quanto noi insegnanti cerchiamo di capire come non far copiare gli studenti in didattica a distanza, ci riescano lo stesso: mi sono messo il cuore in pace, è impossibile evitarlo” afferma bonariamente rassegnato un insegnante di fisica e matematica di un liceo scientifico milanese. È un aspetto poco discusso delle scuole e della DAD, anche se quotidianamente al centro delle dinamiche di ogni classe. Come valutare gli studenti tenendo conto della possibilità che copino? La conclusione degli insegnati è stata confermata dalla maggior parte degli studenti con cui ha parlato il Post: “È veramente molto difficile riuscire a beccare tutte le volte che i ragazzi copiano”, sostiene uno studente di terza media. “I prof non possono essere mai sicuri al cento per cento che non copiamo”, conferma una studentessa in terza superiore.
Lezione e valutazioni online, come controllare?
Durante le prove, i professori possono chiedere agli studenti di tenere accesi telecamera e microfono del computer per controllare che non leggano testi o ricevano aiuti da qualcuno nella stanza, tuttavia non possono sapere con certezza se il monitor sia circondato di appunti, se la scrivania abbia libri aperti oppure se stiano ricevendo via chat i suggerimenti dei compagni. Se le prove vengono svolte direttamente online sul computer è addirittura possibile che gli studenti abbiano accesso ad un’altra finestra del browser e cerchino risposte online: “se la verifica è a computer, è impossibile che i professori riescano a scoprire chi copia, perché sembra che stia scrivendo la risposta ma la sta cercando su Google”, racconta uno studente. Le difficoltà nel tenere a bada le scopiazzature variano molto in base all’astuzia tecnologica degli insegnanti e all’età degli studenti. L’insegnante di matematica del liceo milanese intervistato dal Post spiega che “l’anno scorso è stato drammatico, quest’anno va un filino meglio perché qualche trucco per non fare copiare l’hai acquisito”. Lui usa Google Moduli, “che ti permette di creare dei test dove le domande appaiono in ordine sparso, che non ti dicono quanto ti manca per terminare la verifica e che non ti consentono di tornare indietro: quindi non puoi perdere tempo e suggerire. Nonostante questo mi accorgo che copiano perché ci sono compiti con gli errori identici. I colleghi di latino sono in ambasce, non possono più dare le traduzioni alle verifiche perché basta cercare le prime parole su Google che viene fuori tutto il testo tradotto. Alcuni si inventano loro le versioni: scrivono il testo in italiano, lo traducono in latino e poi lo danno come compito: ai miei tempi traducevi Cesare, oggi traduci il tuo insegnante”.
La gestione di Università e Scuole Medie
Affrontano anche loro le difficoltà, ma riescono sicuramente a gestire con più facilità la DAD. Il vero campo di battaglia restano le scuole superiori, dove si è fatta molta didattica a distanza e dove i ragazzi sono generalmente furbi, organizzati, uniti tra loro e molto spesso tecnologicamente più abili dei professori. Qui gli insegnanti non hanno sempre modo di controllare che non cerchino le risposte mentre fanno le verifiche. Alcuni comunque non si danno per vinti: chiedono di rispondere a occhi chiusi o di tenere le mani sollevate in alto così che non sfoglino libri e scrivano sulla tastiera. “Chi pensa di aggirare il problema in questo modo combatte contro i mulini a vento, mentre gli studenti accettano tutte queste cose perché sanno benissimo che siamo in guerra, ma è una guerra dove alla fine la spuntano loro”.
Qualche strumento per contenere i danni c’è
I più facilitati sono gli insegnanti di italiano e delle materie che permettono di verificare la capacità di ragionamento ed espressione. Approccio più complesso per materie come la matematica, la fisica e le lingue antiche. In questi casi, la soluzione migliore è diversificare i compiti e ridurre i tempi: fare delle domande a bruciapelo agli orali e dare compiti molto lunghi durante gli scritti, così che non ci sia tempo per parlare con i compagni o avviare ricerche in rete. Se favorisce i più scaltri, la DAD penalizza gli onesti ed ansiosi. “Ho avuto una terza liceo in cui gente che prima della DAD prendeva 3, 4 poi era passata a 8 e 9” afferma un professore di matematica. “C’era soltanto una ragazza, correttissima ma non brava, che si beccava puntualmente le insufficienze. Purtroppo vince chi gestisce meglio lo stress, chi ha meno paura della punizione e si attiva comunque per copiare: nelle verifiche un gruppetto di tre persone che si organizzano può fare meglio di uno più bravo che va nel pallone”.
Resta da chiedere, dove ci porterà tutto questo raggiro delle regole? Come far comprendere agli studenti che saranno loro in un prossimo futuro a pagarne le conseguenze? Non ci resta che attendere, ed attualmente sperare che le scuole riaprano al più presto e che i danni siano meno gravi di quello che sembra.
Costanza Falco
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