Sto tornando a casa e sono da sola, mi fai compagnia al telefono? Una domanda che facciamo spesso alle amiche quando percorriamo un tratto di strada a piedi – soprattutto di sera – e non ci sentiamo tranquille. Capita però che non sempre le amiche ci rispondano, per casi come questo c’è donnexstrada, una pagina Instagram ideata per raccogliere richieste di compagnia ed aiuto.
A qualunque ora del giorno, il team che ha creato la pagina risponde ai messaggi e fa partire una diretta Instagram pubblica o privata, è la persona stessa che decide ciò che preferisce, per avere delle testimoni in caso di molestia o aggressione, “ma anche per tranquillizzare e fare compagnia a chi ha semplicemente paura”, ha sottolineato Ilaria Saliva, 28 anni, psicologa e volontaria di donnexstrada. Il progetto è iniziato a marzo del 2021, quando Laura De Dilectis, l’ideatrice, ha deciso di trovare un modo per fornire un aiuto diretto e concreto alle donne e al tempo stesso proseguire nella campagna di sensibilizzazione sul tema del catcalling. “Ho lavorato con Laura alla Casa internazionale delle donne di Roma per un anno e abbiamo vissuto e toccato con mano il disagio psicofisico che crea la violenza di genere”, racconta Saliva. Ecco che donnexstrada approda sui social in modo particolare a seguito dell’omicidio di Sarah Everard avvenuto nella capitale inglese: “Non vogliamo più che qualcuno debba trovarsi da solo per strada, soprattutto di notte: per questo abbiamo pensato alle dirette”, spiega la psicologa.
Come raggiungere e chiedere aiuto al team
Sono diverse le richieste di aiuto ricevute, solo tre le videochiamate effettivamente realizzate per sostenere ragazze che avevano timore di essere seguite mentre camminavano da sole per strada. “Non tutte le dirette vengono poi pubblicate sulla pagina, chiediamo alla persona se vuole, nel caso vengono fatte privatamente – Ilaria Saliva – Di prassi, chiediamo anche la città da dove stanno chiamando e il tratto di strada che devono fare, così in caso di pericolo possiamo contattare i numeri di emergenza e sapere dove intervenire”. La psicologa ha sottolineato che la maggior parte dei messaggi ricevuti dall’account non erano di pronto soccorso: “Diverse ragazze ci hanno scritto, ad esempio, Alle 18 devo andare alla stazione di Termini potete farmi compagnia con una videochiamata? Spesso, poi, ci hanno ricontattato per disdire, ringraziarci e dirci che avevano trovato un’amica o la madre con cui stare al telefono”.
Disponibile ad ogni ora, il team di donnexstrada è sempre organizzato in maniera tale che ci sia sempre qualcuno pronto a rispondere alle richieste che arrivano. In poco tempo, il team si è allargato, come i follower della pagina che da 800 di una settimana fa sono diventati più di 48 mila. “Siamo principalmente dieci ragazze di Milano, Bologna e Roma, ma riceviamo costante supporto da tantissime persone. Abbiamo dovuto creare una mail apposita per non perdere i messaggi di aiuto su Instagram da quanti ne abbiamo ricevuti in questi giorni: in molti, donne ma anche uomini, ci hanno chiesto cosa fare per sostenere la causa”.
Tutti gli uomini possono fare la differenza
Messaggi per consigli e supporto arrivano anche da uomini. “L’altro giorno ci ha scritto un ragazzo, una sera si è reso conto di aver spaventato involontariamente una ragazza – ha spiegato la psicologa – Ci ha raccontato che aveva fretta di tornare a casa e per questo aveva accelerato il passo, ma la ragazza che camminava di fronte a lui per paura aveva evidentemente cambiato strada prima di quando avrebbe dovuto”.
È la stessa volontaria ad ammettere di aver subito episodi di catcalling. “Non guidando l’auto mi sposto con i mezzi e a piedi. Mi è capitato in alcuni momenti di avere paura e di desiderare una comunità accanto a me e credo che nessuna donna meriti di avere paura perché donna”.
donnexstrada si rivolge in particolare ad un pubblico femminile, ma difende tutti coloro che si sentono molestati o importunati per diversi motivi: il colore della pelle, l’orientamento sessuale o qualsiasi altro motivo razzista e denigratorio. “Allo stesso tempo, però, non siamo la polizia, dobbiamo fare una selezione degli interventi ed escludere ad esempio furti o cose simili. Se ricevessimo richieste di aiuto per tutto, poi non potremmo più intervenire per il fine per cui è nata la pagina”.
L’educazione è la soluzione
La diretta Instagram è sicuramente un ottimo strumento di aiuto, ma non è l’ultima soluzione. Ne siamo tutti consapevoli, in primis il team di donnexstrada. “L’unico rimedio alle molestie e al catcalling è l’educazione al rispetto che dovrebbe partire dalla scuola e dalla famiglia”, sottolinea la psicologa. Quando un uomo non penserà più di avere il diritto di importunare le donne per strada con commenti volgari, fischi, e, soprattutto, non la insulterà per averlo ignorato, “quello sarà il momento in cui avremo raggiunto un importante traguardo di uguaglianza”, aggiunge Ilaria Saliva. “Nel nostro piccolo vogliamo fare la nostra parte per sensibilizzare sempre di più sul tema”. Motivo per cui donnexstrada non ha intenzione di fermarsi unicamente alle dirette. “Abbiamo altri progetti in cantiere: per una parte più pedagogica stiamo raccogliendo testimonianze audio di chi ha voglia di condividere con noi esperienze negative di molestie o catcalling, poi vogliamo offrire un supporto psicologico attivo a prezzi accessibili a tutti – conclude Saliva – e organizzare anche dei seminari formativi per persone comuni e professionisti, per chi lavora nel pubblico, per essere pronti a intervenire quando ci si trova di fronte a una molestia”.
Costanza Falco
Leave A Reply