La Serie C si ferma definitivamente
In attesa di conoscere il destino della Serie A, col ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora che prosegue in un’estenuante melina che lascia società e addetti ai lavori nel dubbio di una ripartenza, la Serie C ha già emesso il suo verdetto. Stop definitivo. Manca ovviamente ancora l’ufficialità poiché la decisione sovrana spetterà al Consiglio Federale. Ma la volontà è quella di chiuderla qui senza prolungare un’agonia inutile. Specialmente per una categoria che difficilmente potrebbe mettere in atto tutti i protocolli di sicurezza.
Uno stop che porterà inevitabilmente alla promozione di quattro squadre in Serie B. Si tratta di Monza, Vicenza, Reggina e Carpi, rispettivamente le prime dei tre gironi e la migliore per media ponderata secondo il rapporto gare giocate/punti punti. Con questo meccanismo a far festa sarebbero i romagnoli che può vantare una media migliore (2.038) rispetto a Reggio Audace (2.037), Bari (2), Monopoli (1.9) e Potenza ( 1.87) .
Le ire degli esclusi
Una decisione che ha suscitato come di consueto le ire di vari presidenti di diverse società partecipanti al torneo. Come per esempio il Bari e il suo vulcanico presidente Aurelio De Laurentiis (proprietario anche del Napoli). Il numero uno del club ha dichiarato. “Alla luce di quanto emerso dall’odierna Assemblea di Lega Pro, con particolare riferimento alla proposta da porre all’attenzione del Consiglio Federale per l’individuazione della quarta promossa in Serie B, ritengo inaccettabile il criterio suggerito della ‘media punti’. Avendo le squadre interessate giocato un diverso numero di partite. Questo sarebbe un criterio valutabile esclusivamente nel caso tutte avessero disputato lo stesso numero di incontri. Ma ricordiamo che il Carpi, terza in classifica nel Girone B, ha giocato addirittura 4 gare in meno rispetto alle nostre 30. Sono sicuro che il Consiglio Federale, unico organo deputato ad esprimersi in merito, non potrà prendere in considerazione la proposta maturata, si guardi bene, al termine di un acceso dibattito e con un considerevole numero di astenuti”.
Pasticcio all’italiana
La risposta del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli non ha tardato ad arrivare. “Questo è il metodo utilizzato da sempre dalla Lega Pro, senza riflettere sui nomi dei club ma su un dato oggettivo. Del sottoscritto possono dire tutto, tranne che non abbia l’onesta intellettuale per essere il presidente di tutta la Lega Pro”.
Il solito pasticcio all’italiana, in cui nessuno decide e tutti decidono, senza una linea comune che accomuni l’intero mondo del calcio.
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