Il 7 maggio è stata la giornata del World Password Day, ricorrenza nata dall’idea del ricercatore di cybersecurity Mark Burnett. Questa giornata diventa di carattere mondiale nel 2013 quando Intel cominciò a sostenerla nell’ambito delle proprie iniziative sulla sicurezza.
Quarantena e servizi internet
La quarantena è stata accompagnata da un’esplosione dell’utilizzo dei servizi internet. Tra smart working, lezioni di scuola online e attività per passare il tempo libero come lo shopping online o l’utilizzo di social network, internet è diventato ancor di più un compagno fedele delle nostre giornate. In questa situazione è sempre più importante proteggere i propri dati sensibili online dando maggiore importanza alle password che utilizziamo.
LastPass ha avviato un sondaggio proprio su questo argomento. Il 53% del campione non cambia password neanche dopo aver subito una violazione, il 44% degli utenti utilizza per più siti una stessa password (o perlomeno simile) pur essendo cosciente del pericolo maggiore per la propria sicurezza in rete. Mentre il 41% non ritiene che i propri account valgano il tempo di un pirata informatico.
Altri dati allarmanti emergono da un’indagine condotta da Panda Security. Gli italiani infatti sarebbero troppo pigri e troppo sbadati per dedicarsi a un’efficace gestione delle proprie password. Il 34% dei partecipanti al sondaggio utilizza sempre la stessa password o varianti di una password principale, mentre il 49% delle persone modifica la propria password una volta all’anno o non la cambia mai.
Attacchi hacker ‘a dizionario’
Come si evince dalla lista compilata annualmente da SplashData, sulla base delle password rubate in rete, la maggior parte delle persone utilizza una password semplicissima ‘123456’. Il tutto rendendo così più facili gli attacchi hacker ‘a dizionario’ che usano un elenco prestabilito di termini provando varie combinazioni e variazioni delle parole.
Per quanto riguarda invece la gestione delle password, un’usanza comunque è quella di scriverla su un foglio di carta (il 25%), il 38% la memorizza e soltanto il 7,4% utilizza una password manager. Questi dati non sono confortanti e sono indice del fatto che gli utenti necessitano di un metodo sicuro non solo per la memorizzazione delle password, ma anche per un loro aggiornamento periodico.
In questo senso gli esperti informatici consigliano di cambiare spesso la password e di diversificarle per i vari servizi online. Un altro consiglio utile è quello di utilizzare un codice alfanumerico ed eventualmente usare programmi di password manager dedicati. Questi consentono di salvare, generare e aggiornare tutte le password in una posizione crittografata protetta da un’unica password primaria.
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