Le squadre sportive più ricche del mondo sono ancora più ricche. Può sembra paradossale, visto il disastroso anno che stiamo vivendo, eppure secondo Forbes i numeri sono in crescita rispetto al 2019. Non sembra quindi che i mancati introiti derivanti dall’assenza dei tifosi nei vari stadi e palazzetti o il lungo stop delle competizioni abbiano influito in qualche modo. Anzi. Per il giornale – specializzato, fra le altre cose, nell’analizzare ricchezze e povertà nei rispettivi trend – l’esempio lampante arriva dalla messa in vendita, nella Major League Baseball, dei prestigiosi New York Mets di Fred Wilpon.
Nemmeno il tempo di annunciare l’intenzione di cedere, che acquirenti stellari si sono catapultati al banco dell’asta. Il prezzo si aggira intorno ai 2 miliardi di dollari. Una cifra esorbitante, ma che non rappresenterebbe un’eccezione: secondo lo studio di Forbes, sono almeno 57 in tutto il mondo i club sportivi che oggi valgono (come minimo) quella cifra. Il motivo del fenomeno? Mentre in tutte le discipline, a livello di minors, centinaia di sodalizi rischiano la bancarotta, sul gradino dei club miliardari, non essendoci offerta di vendita (ma grande di domanda di acquisto), il valore delle franchigie continua ad aumentare. Per capirci, giusto dieci anni fa, in cima alla graduatoria dei più «preziosi» c’era quel Manchester United che valeva 1,83 miliardi.
Oggi sono primi i Dallas Cowboys con un valore triplicato. Intanto, nella classifica dei primi 50, non ci sono club italiani (nel maggio 2019 la Juventus era valutata 1,52 miliardi di dollari). Nello studio di Forbes i valori delle squadre riflettono i valori aziendali (capitale netto più debito). A dominare le prime posizioni sono le franchigie di Nfl (football americano), Nba (basket), Mlb (baseball) e calcio (prettamente europeo). Solo al 70esimo posto troviamo i New York Rangers, squadra di hockey.
La top ten
Ma vediamo nel dettaglio la classifica. Al primo posto troviamo i Dallas Cowboys, che ormai mantengono la prima posizione da cinque anni con un valore monstre di 5,5 miliardi di dollari. Il proprietario è Jerry Jones, che acquisì la franchigia Nfl nel 1989 pagandola 150 milioni di dollari. Subito dopo Forbes inserisce gli storici New York Yankees, del valore di 5 miliardi di dollari. Da 48 anni è la famiglia Steinbrenner la proprietaria, che nel 1973 lo aveva pagato – alla soglia della bancarotta – 8,8 milioni. Sul gradino più basso del podio ecco di nuovo New York, ma stavolta nel mondo Nba: si tratta dei Knicks, che secondo Forbes valgono 4,6 miliardi di dollari e restano da 23 anni di proprietà dei soci della «Madison Square Garden Company».
Nel 1997 furono pagati 300 milioni. Al quarto e quinto posto troviamo anche basket USA con Los Angeles Lakers e Golden State Warriors; in particolare quest’ultimi hanno vissuto una crescita esponenziale: nel 2010 furono acquistati per 450 milioni di dollari, mentre solo dieci anni dopo valgono ben 4,3 miliardi. Al sesto posto ecco il primo club calcistico: il Real Madrid, il club più titolato al mondo per tornei internazionali. il Real che fu di Santiago Bernabeu e che da quasi sempre appartiene ai soci-aficionados vede attestarsi il suo valore (con la perdita di Cr7 già ampiamente calcolata e «digerita») sui 4,24 miliardi di dollari.
Le ultime posizioni della top ten vedono alternarsi Nfl e calcio europeo: troviamo quindi i New England Patriots, poi di nuovo calcio spagnolo col Barcellona (che ringrazia Messi di essere rimasto, altrimenti l’ottava posizione sarebbe stata un lontano ricordo), ancora New York coi Giants e infine il Manchester United a chiudere. Curioso il caso dei Red Devils, fino a 10 anni fa primi in classifica con un valore stimato di 1,83 miliardi di dollari e che ora si trova in decima posizione nonostante il valore più che raddoppiato (3,81 miliardi).
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