Settimana scorsa è iniziato l’esame di maturità più strano di sempre. Niente prove scritte una dietro l’altra, chini sui banchi in corridoio. Niente feste scatenate l’ultimo giorno di scuola, niente festa del “-100 giorni”. Nemmeno la possibilità di organizzare i soliti gruppi di studio, per molti studenti una prassi consolidata venuta meno proprio quando forse ce ne sarebbe stato più bisogno. Certo, online con le videochiamate si può mettere una pezza, ma non è la stessa cosa.
La condivisione degli ultimi momenti reali tra compagni di classe, prima di intraprendere ognuno la propria strada, svanita in un attimo. A causa del coronavirus, il MIUR è stato costretto a rivedere la formula di quest’anno: solo una prova orale, unica, della durata di un’ora. Un maxi-esame che deciderà le sorti degli studenti. L’esame di Stato in tutta Italia partirà col freno tirato per ragioni di prudenza a causa della pandemia da Covid-19 ma ai nostri 2001 lascia l’amaro in bocca. Mentre la prova conclusiva del percorso scolastico è un ricordo indelebile nella mente di tutti noi, cosa resterà ai maturandi di questo anno, oltre all’avere sperimentato per primi mesi di lezioni in video durante il lockdown?
Le parole dei protagonisti
“Questo anno i maturandi sono veramente in difficoltà, – precisano gli analisti OneDay Group – “Oltre all’emergenza sanitaria, hanno passato due mesi e mezzo in casa. Non tutti hanno avuto inoltre la possibilità di svolgere le lezioni a distanza. Decisamente questa sarà la Maturità più strana di sempre”. “Per noi tutto è concretamente iniziato col lockdown. Avevamo già organizzato il weekend dei ‘100 giorni’ tutti insieme in un casolare di campagna. Era tutto pronto, inclusa la musica e abbiamo sperato fino all’ultimo di poterla fare, – racconta Nicola D.G., liceale di Roma. – “Attendevamo da mesi questa occasione perché era un completamento di un percorso comune e di amicizie nate e cresciute durane questi 5 anni. Poi è mancato anche l’ultimo giorno di scuola e le lezioni sono state traslocate sul video. Abbiamo passato gli anni precedenti a osservare con ammirazione ed un po’ di invidia i ragazzi del quinto anno che in occasione dell’ultima campanella brindavano sulle scale dell’istituto mentre a noi non è toccato. L’unione e la condivisione sono terminati all’improvviso”.
E l’esame? “Già eravamo colpiti dal fatto che la prova di Stato cambiava di anno in anno a suon di riforme. Poi, lentamente, abbiamo capito che a noi ne spetta un’altra ancora diversa e che non è neanche un vero e proprio esame. Come mi sento? Con i mesi mi sento distaccato, meno ansioso e anche un po’ deluso, così i miei compagni. Forse non vivrò la rinomata ‘notte prima degli esami’, chissà. Mancano le prove scritte perciò la tensione è minore, anche se resta una la prova orale sulla quale c’è ancora confusione”. In attesa del maxi-orale non tutti sono meno ansiosi. Come Sebastiano, maturando a Milano. “L’ansia da ‘prova scritta’ è calata di mese in mese ma cresce quella correlata con l’elaborato e la prova orale. Pensavamo di fare dei gruppi di studio per ripassare insieme ma non è stato possibile. Forse più avanti riusciremo a ripassare in piccoli gruppi a ridosso dell’esame”.
Le lezioni online non hanno funzionato
Se whatsapp è il principale mezzo di comunicazione fra le classi per condividere informazioni su materie e professori, il conto alla rovescia si fa su Instagram, dove l’hashtag #maturità2020 ha oltre sei mila e settecento commenti. Le chat delle piattaforme dedicate agli studenti scottano e non mancano i consigli dei docenti che invitano gli studenti a non scoraggiarsi e vivere questo periodo intensamente e con impegno.
Che siano già delusi dalla didattica a distanza di questi ultimi mesi lo attesta un sondaggio appena svolto su oltre 4.800 studenti degli ultimi anni di licei e istituti tecnici italiani da OneDay Group. Circa il 60% di loro l’ha giudicata peggiorativa per l’apprendimento, il 75% è convinto che non riusciranno a terminare il programma ministeriale e il 58% ritiene che il sistema delle lezioni a distanza sia totalmente inutile. Sempre che abbiano avuto la possibilità di seguirle le lezioni online.
“Tutto ciò, – dichiara il 49% degli studenti, – influenzerà notevolmente il risultato dell’esame”. L’insegnamento attraverso lo schermo non piace affatto e il 62% dei ragazzi assicura che non continuerà a incontrare gli amici via chat e il 37% che, appena finite le misure intraprese in isolamento, non le porterà affatto avanti. Non un bel ricordo quindi.
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