I mesi del lockdown hanno segnato la vita quotidiana degli italiani, cambiando le abitudini di relazionarsi, di vivere il lavoro e lo studio, ma soprattutto la concezione dello spazio abitativo. La casa è stata ancor più tale per diversi mesi, c’è chi ha convissuto con i propri familiari in spazi stretti o ampi, chi ha vissuto, invece, il lockdown in solitudine lontano dalla propria famiglia. La casa degli italiani ha cambiato le proprie caratteristiche: oggi deve essere grande, luminosa e verde. Lo rivela una ricerca condotta da Casa.it, che racconta come la pandemia da Covid-19 ha mutato le esigenze degli italiani e il loro modo di vivere l’abitazione. Dall’analisi emerge anche la riscoperta dell’ambiente di periferia. Non ci sono dubbi sul fatto che il lockdown abbia rimesso al centro dell’interesse delle persone proprio la casa, che continua e continuerà ad essere un punto fermo.
Basti riflettere su tutti quegli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza e a tutti quei lavoratori che, ancora oggi, gestiscono da casa le loro posizioni lavorative. Ancor più in generale, basti pensare a tutti noi, trascorrere tutto quel tempo in casa ha fatto venire alla luce diverse criticità: c’è infatti chi recrimina di avere un’abitazione troppo buia o troppo piccola, e chi soffre per la mancanza di spazi aperti, chi invece ha potuto vivere in modo sereno l’ambiente abitativo nei mesi duri di lockdown. Per alcuni degli intervistati da Casa.it la casa in possesso non rispecchia più le esigenze che sono venute a consolidarsi. Di che cosa hanno capito d’avere bisogno gli italiani? Casa.it mostra i risultati dell’indagine La casa che vorrei. Lo studio ha confermato quanto già si immaginava: la casa deve essere più grande, più luminosa e più verde. Inoltre è essenziale il giardino privato (58%) al primo posto delle preferenze; a seguire una cucina abitabile (48%), il terrazzo (47%), un ampio soggiorno (46%), la cameretta per i figli (45%) e due o più bagni (45%).
L’identikit dell’appartamento perfetto
Per tutti coloro che hanno vissuto il lockdown in una casa di piccole dimensioni, il desiderio è proprio quello di averne una più grande di quella attuale. Possibilmente molto luminosa, con una bella vista e con negozi e servizi a portata di mano. Oltre alla riscoperta della periferia, che concede più facilmente la vicinanza a parchi e spazi verdi, dallo studio di Casa.it emerge anche un ulteriore desiderio: la voglia di sperimentare il cohousing. Si tratta di un “abitare collaborativo”: attira l’attenzione del ben 43% degli utenti intervistati: l’8% vivrebbe quest’esperienza che combina l’autonomia dell’abitazione privata e la condivisione di spazi e servizi comuni da parte di un gruppo di nuclei familiari, e il 35% prenderebbe in considerazione l’ipotesi, pur non avendoci mai pensato prima. Segnati dal lockdown, per gli italiani rappresenta un modo per ritrovare il senso di comunità e di socialità.
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