Continuano le ricerche dei cinque turisti dispersi nei pressi del Titanic, un impegno senza sosta e con un grande dispiegamento di forze della Guardia Costiera degli Stati Uniti e delle forze armate canadesi. È una corsa contro il tempo: a bordo ci sono cinque persone e le riserve di ossigeno assicurano un’autonomia compresa tra le 70 e le 96 ore. Misel Joe, capo del gruppo indigeno canadese che possiede la nave madre “Polar Prince”, da cui il “Titan”, lungo 7 metri, è stato lanciato domenica, ha detto all’emittente pubblica canadese CBC che gli Stati Uniti hanno trasportato un altro sottomarino per partecipare alle operazioni di salvataggio. Le autorità canadesi hanno inviato nell’area, situata a circa 380 miglia nautiche (700 chilometri) a sud di St. John’s, Terranova, la nave della Guardia Costiera Kopit Hopson 1752 e un aereo da pattugliamento marittimo Lockheed CP-140 Aurora. “E’ una sfida condurre una ricerca in un’area così remota, ma stiamo dispiegando tutte le risorse disponibili per assicurarci di localizzare l’imbarcazione e salvare le persone a bordo”, ha dichiarato il contrammiraglio della Guardia Costiera statunitense John Mauger, che coordina l’operazione. OceanGate Expeditions, proprietaria del sottomarino, afferma che sta facendo “ogni passo possibile” per riportare in salvo i cinque membri dell’equipaggio e ringrazia per l’aiuto ricevuto nelle ricerche. “Siamo profondamente grati per l’assistenza urgente ed estesa che stiamo ricevendo da più agenzie governative e compagnie di acque profonde mentre cerchiamo di ristabilire il contatto con il sommergibile”, si legge nella dichiarazione. Nella nota la compagnia afferma che “da tempo non siamo in grado di stabilire comunicazioni con uno dei nostri mezzi di esplorazione sommergibili che sta attualmente visitando il sito del relitto del Titanic. La nostra intera attenzione è rivolta al benessere dell’equipaggio e viene fatto ogni passo possibile per riportare i cinque membri dell’equipaggio in sicurezza”.
Otto giorni in fondo al mare
Battezzato Titan, il piccolo sottomarino, lungo sette metri, è l’unico che realizza questo genere di imprese. Capace di scendere a ben 4.000 metri sotto il livello del mare, ha una capienza massima di 5 passeggeri. Visitatori disposti a pagare un biglietto salatissimo – la cifra si aggira intorno ai 250 mila dollari a persona – per farsi calare negli abissi per otto giorni. È il prezzo per vedere con i propri occhi i fondali su cui sono adagiati i resti del Titanic, il bastimento più famoso del mondo, a circa 3.800 metri di profondità: resti identificati nel 1985 dopo decenni di esplorazioni febbrili. Progettato nel 1908, varato nel 1911 dai cantieri di Belfast per conto della White Star Line al costo complessivo di 1,5 milioni di sterline dell’epoca (circa 200 milioni di oggi) e registrato nel porto di Liverpool, il Titanic, la “nave inaffondabile”, colò a picco con oltre 1.500 dei suoi 2.200 passeggeri la notte del 15 aprile 1912. Scomparve tra i flutti dopo aver urtato un iceberg alla prima traversata fra Southampton, in Inghilterra, e l’America ed entrando, con la sua fama di transatlantico maledetto e sfortunato, nella memoria collettiva d’intere generazioni grazie a libri, canzoni o film di successo (su tutto il kolossal con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet diretto da James Cameron vincitore nel 1997 di 11premi Oscar).
I cinque passeggeri del Titan
Sul sottomarino scomparso ci sono cinque persone. Tra loro Hamish Harding, il miliardario e l’amministratore delegato di OceanGate. Harding, lo scorso anno, era volato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale diJeff Bezos. Prima dell’ultima impresa, aveva scritto sui social di essere in “compagnia di un paio di leggendari esploratori che si sono immersi per vedere il Titanic trenta volte dagli anni Ottanta ad oggi”. Secondo Sky News sono l’esperto esploratore francese Paul-Henry Nargeolet, detto Mister Titanic, e il fondatore e amministratore delegato della compagnia che ha organizzato la spedizione, Stockton Rush. Ci sono anche un uomo d’affari pachistano e suo figlio a bordo si tratta di Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, secondo un comunicato diffuso dalla famiglia.
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