Con i musei chiusi, l’arte prova a farsi spazio per altre vie. In tempi di pandemia, queste brecce non possono che essere ferite. È così che JR, artista francese ormai tra i più rinomati al mondo, ha interpretato la facciata di Palazzo Strozzi a Firenze con il suo ultimo capolavoro: La Ferita.
Rigorosamente in bianco e nero, marchio distintivo di JR, l’opera ripropone a livello fotografico la visuale dell’interno del palazzo di Firenze, una riproposizione con stesse proporzioni, come se potessimo guardare l’interno dell’edificio attraverso una grossa crepa.
Il bisogno di risvegliare le emozioni
L’opera d’arte è visibile a tutti, si affaccia sulla piazza di fronte all’edificio, ideata appositamente per essere notata da chiunque sia di passaggio. Parlando in italiano, l’artista racconta che con quest’opera d’arte vuole “risvegliare tante emozioni, che diventano del tutto personali nel momento in cui qualcuno si ferma a guardarla, anche per caso, senza sapere di che si tratta. Questa immagine è effimera a livello concreto, ma resterà nel tempo a risvegliare dei sentimenti”. Il capoluogo fiorentino si è svegliato davanti ad un’opera che fa vedere dentro il museo proprio perché attualmente – per cause di forza maggiore – è chiuso, per ribadire il bisogno di arte che le persone hanno. Arturo Galansino, direttore del Palazzo Strozzi, racconta che in Italia questa riflessione è necessaria in tempi in cui “la cultura è negata al pubblico, ed è difficile mettere in contatto le persone con l’arte. Chi poteva farlo meglio di JR, l’artista che fa parlare i muri, che sa affrontare temi fortissimi, durissimi e difficilissimi, con uno sguardo sempre brillante e ironico”.
L’arte come necessità per tutti
Non è solamente un’installazione site specific, fatta dunque su misura per il palazzo, ma anche time specific, precisa Tommaso Sacchi: “riflette sul nostro tempo e sul dramma della pandemia”, permettendo ai passanti quell’occhiata nel museo che non possono visitare. JR ha precisato che “l’arte è una necessità, che viene subito dopo quelle primarie, perché risponde alla domanda dell’uomo: perché siamo qui?”. Classe ’83, l’artista francese ribadisce il suo impegno dedicato alle generazioni più giovani, perché questo periodo storico “è un disastro per i giovani, e io faccio di tutto per supportarli. A Parigi ho una mia scuola di arti visive, ed il Refettorio ora accetta anche gli studenti: cerco sempre di coinvolgerli. L’impegno è intrinseco a tutto quello che faccio”.
Una sfida alla realtà, il ruolo degli artisti
Nonostante la pandemia, JR è stato molto attivo e ha deciso sin da subito di non fermarsi neanche un momento, come testimonia il suo profilo Instagram, con l’idea che proprio durante il covid-19 gli artisti, più di chiunque altro, avrebbero dovuto far sentire la loro presenza. “Questo modo di fare arte vuole andare incontro a tutti”, afferma JR, “perché tutti possono incontrare per le strade quello che faccio. Gli artisti devono lavorare confrontandosi con le costrizioni, vedendole come una sfida che possiamo affrontare: anche se siamo tutti con le mascherine e parecchio limitati, possiamo sempre trovare dei modi per arrivare agli altri. Non importa che sia online o offline: c’è sempre un modo per condividere e per ritrovarci”.
Costanza Falco
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