Nove celebri nomi del mondo aziendale, associazionistico e della ricerca hanno firmato oggi un Memorandum of Understanding per sviluppare una catena del valore nazionale che gestisca le batterie provenienti dai veicoli elettrici.
Class Onlus, Anfia, Cobat, Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria, Enel, Comau, Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, Rse, Flash Battery sono le aziende che hanno aderito al progetto con l’obiettivo di garantire il recupero della funzionalità delle batterie, riconvertendole in sistemi di accumulo stazionari. Questi sistemi contengono al loro interno elementi preziosi come il nichel, il cobalto e lo stesso litio che possono essere reindirizzati nuovamente alla catena produttiva. Ma, nella maggior parte dei casi, prima di essere “smantellati”, possono ancora dare una mano al settore dello storage.
Le procedure di riconversione comprendono processi innovativi di testing, disassemblaggio e riassemblaggio che sono attualmente oggetto di sviluppo e ottimizzazione sia dal punto di vista tecnico che economico.
È qui che entra in gioco il progetto dei nove protagonisti della filiera che si sono impegnati ad avviare attività di ricerca e sviluppo per le seguenti attività: stoccaggio e messa in sicurezza degli accumulatori dismessi dai rispettivi settori di provenienza, prevedendo anche il recupero dell’energia residua contenuta; disassemblaggio e relativi pre-trattamenti attraverso tecnologie innovative che, sfruttando l’automazione robotizzata, favoriscano l’efficienza dei processi e lo svolgimento delle attività nel rispetto dei più alti standard di sicurezza; verifica dello stato di salute delle singole celle e/o moduli, attraverso metodi innovativi di stima della vita residua, per l’individuazione delle componenti ancora utilizzabili; ri-assemblaggio delle celle e/o moduli riutilizzabili e la produzione di nuovi pacchi di accumulo energetico, per applicazioni stazionarie. Oltre al second-life, il progetto ha anche lo scopo di sviluppare tecnologie e processi per il trattamento di riciclo delle celle e dei moduli risultati inutilizzabili, in accordo con i principi fondamentali dell’economia circolare. Ogni partner sarà responsabile di una specifica attività in funzione delle proprie competenze.
Nel medio-periodo, la rete di aziende e associazioni punta alla creazione di una piattaforma collaborativa che consenta di agganciare il progetto di ricerca a politiche di intervento concrete e innovative.
Silvia Capoccia
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